Cultura e tempo libero - 29 settembre 2020, 10:48

Lo spettacolo dal vivo in Piemonte attende che la Regione passi ai fatti

In una nota Agis Piemonte sollecita attenzione per il mondo dello spettacolo, duramente colpito dalla pandemia: "I bandi per il 2020 non hanno ancora visto la luce"

Riflessioni dure e accorate, alle quali dare, presto, una risposta concreta.

L'Agis (Associazione Generale Italiana Spettacolo) Piemonte e Valle d'Aosta ha condiviso una nota con i propri soci per mettere in evidenza la situazione delle compagnie, dei teatri, dello spettacolo dal vivo, dei lavoratori dello spettacolo in Piemonte.

"Se non si procederà con estrema urgenza, scrivono, il sistema delle micro e piccole imprese private, di cui è riconosciuta la funzione pubblica per l’attività culturale svolta nei territori regionali e che, in un unico sistema con le imprese pubbliche partecipate, custodisce quel capitale umano e professionale posto a cardine della Legge 13, rischia il collasso".

 Ad Asti, il Teatro degli Acerbi che ha segnalato la questione, durante il lockdown ha sempre lavorato per  trovare soluzioni per ricostruire il futuro dello spettacolo dal vivo in Piemonte e garantirne la sopravvivenza, "si stanno facendo sforzi e sacrifici - commentano - per garantire le attività e una programmazione per il pubblico che ha apprezzato e ha dimostrato riconoscenza e interesse.

"Ma ora il tempo per rendere operativi gli strumenti sta per scadere e ci sono criticità per garantire le risorse necessarie, oltre a non vedere ulteriori provvedimenti straordinari per far fronte alla crisi del settore che si proietta sul nuovo anno".

Duramente colpiti dalla pandemia

Indubbiamente lo spettacolo dal vivo, al pari di tutti i settori che fondano la loro sostenibilità nella relazione con il pubblico, è stato ed è tuttora duramente colpito dagli effetti del Covid-19: dal 23 febbraio il lavoro è crollato e con esso sono crollati i fatturati.

"Promulgando nel maggio scorso la legge 13/20, in cui si enuncia che gli anni 2020 e 2021 siano da considerarsi relativamente al comparto della Cultura nella loro straordinarietà, la Regione Piemonte ha tempestivamente tradotto la volontà politica di sostegno di occupazione dei lavoratori del settore in parole vincolanti", scrive Agis.

Tale atto sembrava aprire la strada alla possibilità che, accanto agli strumenti ordinari di sostegno al sistema dello spettacolo dal vivo, la Regione Piemonte potesse affiancarne di straordinari, necessari alla situazione di inattesa e violenta mancanza di lavoro".

Non sembra semplice però, passare dalle parole ai fatti concreti, la gestione di una criticità così complessa è, nei fatti, davvero complicata

Ora però - scrivono sempre da Agis - il limite oltre il quale le conseguenze non sarebbero più rimediabili sta per essere oltrepassato e se non si procederà con estrema urgenza, il sistema delle micro e piccole imprese private, di cui è riconosciuta la funzione pubblica per l’attività culturale svolta nei territori regionali e che, in un unico sistema con le imprese pubbliche partecipate, custodisce quel capitale umano e professionale posto a cardine della Legge 13, rischia il collasso.

Questa la situazione segnalata da Agis

  1. I bandi per l’assegnazione dei fondi previsti per il 2020 non hanno ancora visto la luce e il ritardo accumulato crea un’ulteriore difficoltà che va a sommarsi alle tante sorte attorno alla pandemia.

  2. Le imprese attendono l’erogazione dei saldi per l’attività svolta nel 2019.

Il combinato disposto della mancata erogazione del saldo dell’anno 2019 e dell’assegnazione del 2020 - con importi al momento sconosciuti e che potrebbero essere inferiori a quelli dell’anno passato – determina:

- rischi di passivi sul bilancio in corso;

- l’inevitabile deteriorarsi del rapporto con le banche;

- la chiusura dei canali di liquidità, con effetti immediati sugli obblighi contratti nei confronti di lavoratori subordinati, fornitori e soci.

Le richieste del mondo dello spettacolo

"Alla luce di quanto esposto, chiediamo che la Regione Piemonte, attraverso i competenti Assessori, possa pubblicamente impegnarsi a risolvere una situazione giunta ormai assai vicina al punto di non ritorno".

Le soluzioni proposte

  1. Mantenimento delle risorse dedicate ai bandi per il sistema dello spettacolo dal vivo stanziate nel bilancio di previsione del 2020

  2. Emanazione di bandi entro il 15 ottobre, cosa che non impedirà comunque che le imprese ottengano le lettere di assegnazione solo per il mese di dicembre.

  3. Erogazione del saldo del 2019 entro la fine del mese di novembre.

  4. Impegno di programmazione di risorse sufficienti ad affrontare il 2021, anno che si annuncia per il comparto dello spettacolo altrettanto difficile del 2020.

"Solo questa spinta - conclude Agis - potrà consentire di sciogliere una situazione fonte di grande preoccupazione e ancor più di rischio per le imprese e i loro tanti lavoratori".

Betty Martinelli