Green - 02 ottobre 2020, 11:00

Da Fiab e Legambiente il no alla soppressione delle linee ferroviarie in favore delle piste ciclabili

Ceccarelli (Fiab Nord Ovest): "La bicicletta è e rimane un elemento chiave nella ricetta di una mobilità sostenibile, ma non può sostituire il trasporto ferroviario”

È dei giorni scorsi la notizia che alcune amministrazioni comunali interessate da tratti di ferrovie sospese in Piemonte, ne chiedono la “trasformazione” in piste ciclabili con l’approvazione di delibere ad hoc.

La Regione Piemonte, dopo averlo fatto pubblicamente tramite l’assessore Marco Gabusi, ha confermato la volontà di non riaprire le tratte sospese nel 2012 dall’allora presidente Cota, finanziando “al più” uno studio di fattibilità per la trasformazione delle stesse in piste ciclabili.

"Rimaniamo sconcertati di fronte alla miopia e all’insistenza in scelte sbagliate e penalizzanti da parte dell’Amministrazione Regionale. FIAB e Legambiente sono assolutamente favorevoli alle piste ciclabili, ma ritengono che queste debbano inserirsi in una strategia integrata dei trasporti pubblici in grado di fronteggiare la crisi climatica e le condizioni inaccettabili di inquinamento dell’aria e di traffico sulle strade. In questa strategia il treno ha un posto importante e non sostituibile. Le piste a lunga percorrenza hanno un ruolo turistico, importante nella valorizzazione del territorio, ma non possono incidere sulla quotidianità dei trasporti pendolari", dichiarano Fiab e Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta.

È chiaro a tutti che le piste ciclabili al posto delle ferrovie sospese non possono essere un’alternativa nelle tratte casa-lavoro o casa-scuola – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – ed è scorretto indirizzare de facto gli spostamenti verso la mobilità privata. La scelta fatta dalla Regione Piemonte ha ed avrà un impatto decisamente forte dal punto di vista delle emissioni inquinanti e climalteranti, senza contare il forte contributo alla congestione della circolazione ed al conseguente aumento di rischio di incidenti stradali”.

La soppressione delle linee ferroviarie, a giudicare dalle dichiarazione della Regione Piemonte, ha ragioni prettamente economiche – ribadisce Giorgio Ceccarelli coordinatore Fiab Nord Ovest – È evidente come sia necessario un piano di gestione virtuoso, ma quando il sistema funziona ed è accessibile, i cittadini ne fanno uso. È sufficiente pensare come nel 2010 (anno della sospensione del servizio) 2000 persone ogni giorno utilizzassero la tratta Asti-Alba. Spostare definitivamente su gomma il TPL è una scelta sbagliata e penalizzante. La bicicletta è e rimane un elemento chiave nella ricetta di una mobilità sostenibile, ma non può sostituire il trasporto ferroviario”.

"Sottolineiamo infine come i percorsi Asti - Alba e Nizza – Alba, oggetto delle promesse regionali, siano stati già oggetto di studio di fattibilità per la realizzazione di percorsi ciclabili su strade minori esistenti e già percorribili, denominato “Terre Unesco”, finanziato da Regione Piemonte con il Piano di Attuazione 2015".

FIAB e Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta chiedono congiuntamente e a gran voce il ripristino delle linee ferroviarie sospese.

Redazione