Politica - 06 ottobre 2020, 15:19

La politica astigiana sulla questione palestre: “Sì all’attività sportiva, ma deve essere garantita la sicurezza”

Il ‘grido d’aiuto’ lanciato dal Club76 PlayAsti non è passato inosservato: al vaglio un protocollo che ne normi l’utilizzo

Il ‘grido d’aiuto’ (così lo hanno definito gli stessi autori della nota stampa) lanciato domenica dalla dirigenza del Club76 PlayAsti – che ha denunciato come, in seguito a uno stallo di natura burocratica, pochissime palestre siano al momento utilizzabili dalle società sportive per i consueti allenamenti (CLICCA QUI per rileggere l'articolo) – è stato chiaramente percepito anche dai vertici della politica astigiana, in queste ore al lavoro per cercare di addivenire ad una soluzione che soddisfi tanto le esigenze delle società quanto quelle degli istituti scolastici.

“E’ un problema diffuso in tutta Italia – ci ha spiegato Paolo Lanfranco, presidente della Provincia di Asti –, tanto che se ne è parlato anche in sede di Unione delle Province, dove io rappresento le Province piemontesi, e addirittura alcune regioni hanno escluso l’utilizzo in orario extrascolastico delle palestre almeno fino a dicembre. Qui in Piemonte era arrivato un preciso input politico dalla Giunta Regionale per favorire l’attività sportiva nelle palestre, per cui stiamo cercando di far conciliare le esigenze di tutti, permettendo di fare attività sportiva a condizione si svolga nella piena tutela della salute dei fruitori”.

“Abbiamo fatto elaborare un protocollo – prosegue Lanfranco –, trasmesso ai presidi sul finire della scorsa settimana, il quale prevede che l’ultima società sportiva che ha usufruito della palestra e dei relativi servizi rilasci una certificazione sanitaria, redatta da una ditta autorizzata, a disposizione della scuola. Vogliamo essere certi che i ragazzi, in orario scolastico, possano entrare nella palestra al mattino con la garanzia che chi l’ha usata prima di loro abbia provveduto a farla sanificare. E’ una tematica troppo importante per demandarla a un’autocertificazione”.

“Alcuni dirigenti scolastici ci hanno già risposto, trasmettendo osservazioni inerenti, che abbiamo ritrasmesso ai nostri uffici competenti che ora le stanno vagliando, per cui riteniamo di poter arrivare a un protocollo definito entro metà settimana. Comunque la nostra volontà è di consentirne l’utilizzo, ovviamente a fronte delle condizioni di sicurezza citate”.

Presidente, la società sportiva lamenta però anche tempi decisamente lunghi… “In quanto alla tempistica, è vero che il provvedimento governativo è del 3 luglio, ma naturalmente per i nostri Uffici la priorità era quella di garantire lo svolgimento in sicurezza delle attività didattiche a partire dal 14 settembre. E lo stesso ragionamento è stato fatto dai presidi che, giustamente, hanno concentrato le energie in primo luogo sulla ripartenza dell’anno scolastico”.

“Per certo – conclude il presidente Lanfranco – posso anticipare che il protocollo prevederà queste sanificazioni, le quali naturalmente comporteranno una voce di spesa in più per le società sportive, ma è un passaggio imprescindibile per garantire la sicurezza di tutti coloro che usufruiscono delle palestre che fanno capo all’Ente Provincia”. Ovvero la palestra dello Scientifico “Vercelli”, quella maschile di via De Amicis, le due palestre del Giobert e quella del Pellati di Nizza Monferrato.

Per quanto concerne invece il Comune di Asti, l’assessore allo Sport Mario Bovino ha rimarcato che “L’Ammistrazione ha affidato le palestre normalmente, dove c'è la gestione diretta. Ci siamo assunti le nostre responsabilità e il sindaco ha partecipato a diversi incontri con i dirigenti scolastici, ma c'è molta paura, anche perché i contagi stanno risalendo. Occorre avere molta pazienza. Capisco la volontà di usufruire di un servizio, ma si sta facendo il possibile per cercare soluzioni utili per tutti".

Le palestre in gestione comunale sono la Baussano, Brofferio, Cagni, Dalla Chiesa, Ferraris, Gramsci, Jona (palestra e capannone 1 e 2), Martiri della Libertà, Palasport di via Gerbi, Quarto e Rio Crosio.

Gabriele Massaro e Betty Martinelli


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