Cultura e tempo libero - 07 ottobre 2020, 12:49

Anche i tesori piemontesi apriranno le loro porte durante l’eccezionale doppio appuntamento con le Giornate FAI d’Autunno

Sono in programma sabato 17 e domenica 18, sabato 24 e domenica 25 ottobre. Nell’Astigiano spicca l’apertura del castello di Calosso

Il castello di Calosso

L’edizione 2020 delle Giornate FAI d’Autunno è dedicata a Giulia Maria Crespi, scomparsa nello scorso luglio, fondatrice e a lungo presidente nazionale del Fondo per l’Ambiente Italiano. Nell’ambito di questa edizione sono in programma 1.000 aperture a contributo libero in 400 città in tutta Italia, organizzate per la prima volta in due fine settimana, sabato 17 e domenica 18, sabato 24 e domenica 25 ottobre. Anche quest’anno promotori e protagonisti sono i Gruppi FAI Giovani, ideali eredi e testimoni dei valori che per tutta la vita hanno guidato la Fondatrice e Presidente Onoraria del FAI – Fondo Ambiente Italiano: l’inesauribile curiosità, la voglia di cambiare il mondo e l’instancabile operosità per un futuro migliore per tutti.

Pertanto storiche dimore signorili, castelli, giardini, sedi istituzionali, chiese, complessi conventuali e tante altre “chicche” come borghi, collezioni private, parchi, luoghi della produzione e del commercio, solitamente riservati agli addetti ai lavori, si sveleranno attraverso punti di vista insoliti e racconti che meraviglieranno i visitatori.

Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI con una donazione libera - del valore minimo di 3 euro - e potranno anche iscriversi al FAI online oppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento. La donazione online consentirà, a chi lo vorrà, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati.

In occasione delle Giornate d’Autunno anche i Beni del FAI si mostreranno da prospettive inconsuete. Saranno proposte al pubblico visite speciali dedicate in particolare agli interventi per la sostenibilità ambientale dei Beni e, più in generale, al patrimonio di natura, ambiente e paesaggio curato e valorizzato dalla Fondazione.

Tra le aperture più interessanti tra quelle in programma in Piemonte, figura quella del castello di Calosso, nell’Astigiano. Un imponente edificio che si stratifica in diverse fasi costruttive a partire da epoca antecedente al mille, poi parzialmente distrutto nel 1318 durante il conflitto tra i Guelfi della famiglia Solaro e la fazione ghibellina di Asti. Poi prontamente ricostruito dai vincitori per rientrare tra i possedimenti di Valentina Visconti, andata in sposa a Luigi d’Orléans nel 1387.

Ad inizio del XVII secolo il maniero è assediato dagli spagnoli ed in seguito recuperato dai Savoia. Ma è dalla pace dei Pirenei del 1659, che la fortezza perde la sua importanza strategica e viene trasformata dalla famiglia Roero di Cortanze, signori di Calosso, in dimora di campagna, per assumere i connotati ancora oggi riscontrabili. Da accesso al cortile interno un portale seicentesco che reca lo stemma del casato. Sono visitabili, oltre al giardino e ai sotterranei e alle segrete, anche gli ambienti privati come la biblioteca, un salotto, la sala da pranzo e la cappella.

Per l’elenco completo dei beni aperti in Piemonte cliccare su questo link Per ulteriori informazioni: www.giornatefai.itwww.fondoambiente.it o 02/467615399

Infine il FAI rammenta di verificare sul sito i luoghi aperti ne due fine settimana e eventuali variazioni di programma in caso di avverse condizioni meteorologiche. 

Redazione