Attualità - 19 ottobre 2020, 19:45

Dopo il no del Comune allo spettacolo del Circo delle Stelle prende posizione l'Ente Nazionale Circhi

Dura replica da parte del presidente nazionale Antonio Buccioni: "Ad oggi non ci sono divieti formalizzati allo spettacolo viaggiante ad Asti e in Piemonte. Eppure Asti ospiterà il Giro d'Italia e la stagione teatrale Public". L'Ente chiede al Comune di rivalutare l'autorizzazione

Non si placa la polemica attorno al Circo delle Stelle e alla mancata possibilità di esibirsi in uno spettacolo solidale ad Asti per il Natale.

Pochi giorni fa, infatti, l'assessore Loretta Bologna ci ha spiegato la decisione presa dal Comune di Asti, alla luce dell'importante aumento di contagi da Covid 19, registrato nell'Astigiano.

"Non mi andava di illuderlo. In questo momento non ci sono le condizioni per fare uno spettacolo del genere. Come Amministrazione, stiamo cercando di evitare quello che si può evitare. Purtroppo abbiamo davanti un lungo inverno. Il sindaco è solo e ne risponde penalmente. I casi di Covid 19 continuano ad aumentare e dobbiamo essere prudenti", aveva dichiarato l'assessore alle Manifestazioni. 

Bruno Niemen, direttore del Circo delle Stelle, si era dichiarato "mortificato", non solo per il no ricevuto, ma soprattutto per il fatto che gli fosse stata offerta la possibilità di fare spettacoli itineranti per la città, con offerte.

Ecco arrivare allora la dura presa di posizione da parte dell'Ente Nazionale Circhi, che in un lungo documento ufficiale esprime solidarietà al collega Niemen e al suo Circo delle Stelle.

Ecco parte dell'intervento dell'Ente Nazionale Circhi, a firma del presidente nazionale Antonio Buccioni, pubblicato integralmente in allegato all'articolo. Il documento si rivolge al Comune di Asti e alla Prefettura.

È troppo chiedere che la pubblica amministrazione parli attraverso gli atti amministrativi e nel solco dell’ordinamento della Repubblica?

Ad oggi non risultano nel Comune di Asti divieti formalizzati allo spettacolo viaggiante e lo stesso dicasi da parte della Regione Piemonte. Inoltre, Asti ospiterà (nonostante i dubbi espressi dall’assessore) il 23 ottobre una tappa del Giro d’Italia; il 14 novembre aprirà la stagione teatrale “Public”, che proseguirà con altre date il 21 novembre, l’11, il 12 e il 13 dicembre e poi a gennaio 2021; è ripresa la stagione al Teatro Alfieri e ovviamente l’elenco è incompleto.

In questi casi l’Amministrazione comunale non sembra porsi il problema di "evitare un secondo lockdown", nello specifico nemmeno per la stagione teatrale, anche se il circo – sia nei Dpcm che nelle Ordinanze Regionali (Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome) – dal punto di vista delle “linee guida” adottate per la riapertura delle attività, viene equiparato a "sale cinematografiche, teatri, circhi, teatri tenda, arene e spettacoli in genere, anche viaggianti". Sempre nel caso del teatro, l’Amministrazione comunale applica quanto previsto da Dpcm e Ordinanze, ovvero la limitazione dei posti e il distanziamento.

La scrivente si permette di far osservare che alle stesse condizioni di sicurezza anche i circhi debbono poter svolgere la loro attività come, giustamente, accade per il teatro.

I circhi non chiedono elemosina, nemmeno ai Comuni ("noi Comuni non possiamo aiutare") e non sono assolutamente tenuti ad indirizzare le loro istanze di autorizzazione nelle "città dove si registrano meno contagi" perché tale suggerimento appare semplicemente assurdo. Apprendere, poi, che al momento l’assessore non andrebbe al circo e non ci porterebbe i propri figli, come se fosse un luogo di contagio, appare una dichiarazione irrispettosa, gratuita e offensiva verso le famiglie e gli artisti del circo, soprattutto se pronunciata in una città che in occasione del lockdown ha dimostrato grandissima solidarietà, e addirittura affetto, nei confronti del circo di Bruno Niemen, espresse da parte di normali cittadini, organizzazioni e associazioni astigiane di vario tipo.

E proprio per questa ragione il desiderio del Circo delle Stelle, chiedendo di potersi esibire ad Asti, è anche quello di restituire almeno un po’ della benevolenza ricevuta.

Tutto ciò chiarito, con la presente si invita questa Amministrazione a voler valutare l’istanza di autorizzazione del Circo delle Stelle alla luce del quadro normativo vigente, dei Dpcm e dei provvedimenti amministrativi adottati per evitare la diffusione del Covid-19 sul territorio piemontese che, ad oggi, non inibiscono in alcun modo l’esercizio dell’attività circense.

A seguito del lungo lockdown dovuto alla emergenza pandemica, anche le attività dello spettacolo viaggiante hanno subito un blocco che ha pesantemente gravato anche in termini economici. Se la ripresa dell'attività, consentita da Dpcm e Ordinanze, dovesse venire vanificata dalle Amministrazioni comunali, a nulla servirebbero nemmeno gli aiuti (peraltro assai limitati e per nulla tempestivi) che il Governo ha stanziato a favore dello spettacolo viaggiante.

Corre l'obbligo di informare che un eventuale diniego autorizzatorio, stante il quadro normativo e le misure di contenimento del Covid-19 al momento note, oltre a violare palesemente il principio di libertà di iniziativa economica sancito dall’art. 41 Cost. e dal quadro normativo che regola l'attività dello spettacolo viaggiante, porrebbe le premesse per la sussistenza di vizi del provvedimento tanto in termini di violazione di legge quanto di eccesso di potere, costringendo la scrivente a tutelare il complesso in ogni opportuna sede.

Elisabetta Testa