Politica - 29 ottobre 2020, 09:25

Approvata la cittadinanza onoraria a Liliana Segre in Consiglio comunale, ma le polemiche si accendono per la cittadinanza conferita nel '24 a Benito Mussolini

L'opposizione con un ordine del giorno straordinario ha chiesto la revoca. Rasero: "Non mi devono dettare l'agenda, potevano inserirlo prima"

Una nuova serata incandescente in Consiglio Comunale ieri sera poco dopo aver votato in modo compatto la cittadinanza onoraria di Asti a Liliana Segre.

Liliana Segre entrerà quindi nell'albo dei cittadini onorari che però annovera nel 1924 la cittadinanza conferita a Benito Mussolini - Presidente del Consiglio dei Ministri. Sicuramente un'incongruenza stridente.

I cittadini onorari di Asti

Carlo Alfieri di Sostegno (1887), senatore

Pietro Vayra (1889), paleografo

Giuseppe Saracco (1893), presidente del Senato e presidente del Consiglio dei ministri

Benito Mussolini (1924), presidente del Consiglio dei ministri

Pietro Badoglio (1925), capo di stato maggiore dell'Esercito

Umberto Terracini (1978), presidente dell'Assemblea Costituente

Rita Levi Montalcini (1987), scienziata, premio Nobel per la medicina

Enrico Paulucci (1988), pittore e direttore dell'Accademia Albertina

Rodolfo De Benedetti (1988), imprenditore

Angelo Sodano (1991), cardinale, Segretario di Stato Vaticano

Amos Luzzatto (1998), presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane

Giorgio Forattini (2000), vignettista

Umberto Veronesi (2004), medico

Giorgio Rocca (2006), sciatore della nazionale italiana

Gianni Zonin (2014), imprenditore vinicolo

Fabiola Gianotti (2015), scienziata, direttrice del Cern

E presto anche Liliana Segre, superstite dell'Olocausto, senatrice a vita.

Un ordine del giorno straordinario per revocarla

Ieri sera l'opposizione ha presentato,  un ordine del giorno straordinario per revocare la cittadinanza onoraria di Asti a Benito Mussolini, ma la maggioranza, non avendolo avuto prima per confrontarsi, ha preferito concludere il consiglio, scadute le tre ore, senza affrontare la pratica, riservandosi di farlo in futuro

Il consigliere Mauro Bosia di Uniti si Può, scrive indignato: "La maggioranza ha voluto categoricamente concludere il consiglio senza affrontare la pratica".

"Una delle pagine più vergognose nella storia politica di Asti - scrive il consigliere del Movimento 5 Stelle Massimo Cerruti - Nella sera in cui il Consiglio Comunale attribuisce la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, il sindaco Rasero ordina alla sua maggioranza di uscire rifiutandosi di votare per coerenza la revoca della cittadinanza onoraria di Benito Mussolini avvenuta nel 1924.

Così ora fra i cittadini onorari di Asti vi é contemporaneamente una dellle vittime ed il suo carnefice. Una sera che doveva essere di alto valore simbolico si é trasfomata in ridicolo per la nostra cittá per la solitá gestione dittatoriale della democrazia ad Asti".

"Sono disgustata, scrive Angela Quaglia di CambiAmo Asti, nella serata di Consiglio Comunale in cui si conferisce a Liliana Segre la cittadinanza onoraria (all'unanimità), la maggioranza guidata da Rasero non trova 5 minuti per togliere la cittadinanza a Mussolini (conferita nel 1924). Nello stesso Albo il carnefice e la vittima! Vergogna".

Sono diversi i commenti sotto le esternazioni social dei consiglieri, commenti che vanno dall'indignazione condivisa alla bocciatura della polemica bollandola come "sterile" in un momento in cui c'è ben altro a cui pensare.

La minoranza non mi deve dettare l'agenda

Risponde per le rime il sindaco Maurizio Rasero: "Non è la minoranza che mi dà l'agenda, noi facciamo la nostra e la maggioranza decide l'ordine dei lavori della serata. Loro continuano a presentare argomenti che secondo le loro intenzioni devono arrivare prima. Ieri era la serata della Segre, la loro polemica è strumentale perché diretta a creare problemi, la maggioranza è compatta e assiste al loro indecoroso teatrino che ha rovinato una serata che poteva essere di unità".

Il sindaco parte anche dall'assunto di non sapere che Asti nel 1924 ha conferito la cittadinanza a Mussolini. "Mentre il consigliere Bosia, lo rammentava sono andato a verificare, ma possibile che in 96 anni tutti i sindaci antifascisti o i consiglieri comunali, il Partito Comunista che è stato al Governo della città, poi da Bianchino, Voglino, Galvagno, Brignolo, nessuno ha tolto questa cittadinanza e ora in un modo vigliacco e pugnalando alle spalle il consigliere Bosia pretende sia fatto subito?".

Nella giornata di ieri la minoranza aveva fatto pervenire un altro ordine del giorno e la maggioranza si era preparata su quello. "Ma come avete mandato un ordine del giorno, non potevate mandare anche quello? Volevate metterci in difficoltà? Non ci sto".

Betty Martinelli


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