Attualità - 16 novembre 2020, 20:21

Semaforo arancione: da domani, ad Asti e in altri 26 Comuni piemontesi torneranno i blocchi anti-smog

Il disappunto dell’assessore regionale all’Ambiente: “Assurdo un blocco del traffico in mezzo a un lockdown”

Da domani a giovedì compreso, quando scatterà la nuova valutazione, a Torino e altri 26 Comuni piemontesi (tra cui Asti) scatterà il "semaforo arancione", la misura straordinaria prevista dopo quattro giorni consecutivi di superamento del valore di PM10 (polveri sottili) fissato a 50 microgrammi per metro cubo.

Pertanto, dovranno obbligatoriamente fermarsi, dalle 8.30 alle 18.30, fino ad Euro 5 diesel (e veicoli a benzina euro 1 solo per i comuni della Città Metropolitana di Torino, come stabilito dalle rispettive ordinanze) e tutti i veicoli adibiti al trasporto merci, fino ad Euro 4 diesel. Le limitazioni alla circolazione si applicano solamente nei territori comunali indicati nelle rispettive ordinanze sindacali, che possono contenere anche modifiche di orario.

Contestualmente, sarà fatto divieto di utilizzare generatori di calore domestici, alimentati a biomassa legnosa, quando è disponibile un impianto di riscaldamento alternativo e il divieto assoluto di combustioni all’aperto anche in presenza di deroghe.

In allegato, il bollettino ARPA con i Comuni interessati dal blocco.

MARNATI: "NON POTENDO USARE LE AUTO, I CITTADINI SI RIVERSERANNO SUI MEZZI PUBBLICI, CREANDO ULTERIORE DISAGIO"

“La Regione Piemonte segue le direttive sanitarie di blocco emergenziale ma noi, insieme alle altre tre regioni dell’accordo di Bacino Padano – dice l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati - sollecitiamo da circa un mese un incontro al ministro Costa. Al momento non è ancora stata fissata la data per trovare una soluzione alla situazione, ovvero per la deroga del blocco che riguarda euro 4 e 5 diesel per le misure emergenziali. In un periodo di lockdown e con i trasporti al 50% una misura di questo tipo non solo è assurda, ma rischia di generare nuovamente un sovraccarico del trasporto pubblico, che è uno degli ambiti più a rischio di generare contagio”.

“Perché è ovvio – sostiene l’assessore – che non potendo usare la macchina per andare a lavorare, i cittadini, soprattutto nelle grandi città, si riverseranno sui mezzi pubblici. Creando ulteriore disagio in una situazione già difficile ed emergenziale”.

“Il fatto che in un momento in cui il traffico si è ridotto il valore del PM10, a causa dell’assenza di precipitazioni e di vento, anziché diminuire, cresce - conclude l’assessore - è la dimostrazione concreta come ho sempre dichiarato che il traffico incide veramente poco e lo vogliamo dimostrare scientificamente. Ma da sola la Regione Piemonte non può derogare”.

Redazione