Economia e lavoro - 23 dicembre 2020, 20:00

Vigilanza privata e servizi di sicurezza: domani anche ad Asti gli addetti incroceranno le braccia

Nessun presidio a causa dell'emergenza Covid 19. Coinvolti nell'Astigiano oltre 100 addetti

Immagine di archivio

Vigilia di protesta e rivendicazione per i lavoratori e le lavoratrici della vigilanza privata e gli addetti alla sicurezza italiani.

I 54 mesi di trattative non sono stati sufficienti per arrivare all’accordo per il Contratto Collettivo nazionale e la proclamazione dello sciopero nazionale per il 24 dicembre, è stata inevitabile.

È questa l’amara conclusione cui si è arrivati oggi dopo l’ennesimo incontro infruttuoso tra Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS con le associazioni datoriali: una decisione assunta non a cuor leggero, spiegano i sindacati, “nella consapevolezza che il Paese sta attraversando una fase difficilissima, ma resa inevitabile dall’intransigenza delle imprese del settore che, incuranti del tempo trascorso senza alcun adeguamento salariale e nelle tutele, strumentalizzano la situazione al solo fine di rinviare sine die il rinnovo del Ccnl". 

Durante questi mesi di emergenza sanitaria, migliaia di lavoratori e lavoratrici della vigilanza privata e addetti alla sicurezza hanno continuato ad operare, oltre che nella normale attività loro propria, anche per collaborare con enti pubblici ed imprese private nella gestione delle procedure di sicurezza. Uno sforzo realizzato spesso in condizioni di precaria sicurezza del proprio lavoro, e con inasprimento del già gravoso impegno quotidiano, senza riconoscimento alcuno.

Tutti i tentativi operati dalle organizzazioni sindacali per arrivare ad un accordo – spiegano Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS – si sono scontrati con la netta ritrosia delle associazioni datoriali, il cui unico obiettivo è la conservazione e, persino, il peggioramento delle norme del rapporto di lavoro con la negazione di qualunque riconoscimento salariale”.

Le tre categorie Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS, insieme ai segretari generali di CGIL-CISL-UIL, hanno inviato nei giorni scorsi una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai ministri Luciana Lamorgese e Nunzia Catalfo per chiedere un incontro in cui poter approfondire anche i temi che affliggono il settore sotto il profilo regolamentare.

Lo sciopero di domani riguarderà anche Asti.

"Non ci sarà nessun presidio, a causa dell'emergenza Covid 19. Lo sciopero riguarderà oltre 100 addetti dell'Astigiano", conclude Francesco Di Martino, Segretario Generale UILTuCS Asti. 

Redazione