È stato un incontro inedito quello di questa sera, tra il vescovo di Asti, Marco Prastaro e i giornalisti astigiani, in occasione del loro patrono, San Francesco di Sales.
Per la prima volta online a causa della pandemia, la videoconferenza è partita dal tema "Vieni e Vedi" (Gv 1,46) che papa Francesco ha scelto per il Messaggio della 55esima Giornata delle Comunicazioni Sociali, che si celebrerà a maggio.
"Comunicare incontrando le persone come e dove sono" è il sottotitolo del colloquio, che ha visto la presenza di Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana.
La comunicazione: umanità e dinamicità
"Il 2020 è stato un anno in cui abbiamo riflettuto sull'approccio con i nostri media, che cambia il nostro essere e interpella la nostra stessa umanità. La comunicazione imprime dinamicità, movimento continuo di attenzione verso l'altro. La vera comunicazione per noi è testimonianza, è umanità che ci rende parte del tutto. Dobbiamo ritornare a una comunicazione essenziale e non più prolissa", ha spiegato Corrado.
L'obiettivo dei comunicatori sociali è ad oggi quello di diventare promotori di una comunicazione che non giudica, che sappia cogliere l'essenza dell'altro, rispettandone i tempi e le memorie. Il sogno è quello di poter tornare il prima possibile a una comunicazione diretta, senza filtri e senza distanze: una comunicazione più pervasiva e vicina.
Nel cambio epocale che stiamo vivendo in un tempo che ci obbliga alla distanza sociale a causa della pandemia, la comunicazione può rendere possibile la vicinanza necessaria per riconoscere ciò che è essenziale e comprendere davvero il senso delle cose.
Il rapporto tra chiesa e media: la doppia pedagogia
Sull'argomento è intervenuto anche Mons. Dario Edoardo Viganò, vice cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.
"Il rapporto tra Chiesa e media è sempre stato 'della doppia pedagogia'. Da un lato il grande entusiasmo, ma anche il richiamo morale e lo spettro di un uso distorto. Dal punto di vista epistemologico il media, sempre creduto neutro, ridefinisce il rapporto con il potere. I media non sono luoghi di democrazia. È un mondo privo di regole e per questo dobbiamo stare attenti".
È tempo di guardare avanti, non più indietro
Le conclusioni dell'incontro sono state affidate al vescovo di Asti, Marco Prastaro.
"Le buone idee fanno andare avanti il mondo. Grazie a chi ha continuato a lavorare per questa comunità, nonostante fossimo costretti tutti a casa. Siamo una grande comunità. Viviamo in una realtà di provincia, tendiamo a guardare al passato e a rimpiangerlo. Si scrive anche molto sulla nostra storia locale. Penso che il nostro tempo oggi ci interpelli a girare un po' la testa e a provare a guardare avanti. Siamo molto presi dal presente, ma è tempo di iniziare a mettere in movimento le idee e la progettualità. Anche il nostro territorio deve essere stimolato, deve investire sul futuro".