Al Direttore - 02 febbraio 2021, 08:59

"Non sarebbe meglio discutere di risorse Next Generation invece di perdersi in polemiche e beghe?"

Una lettera sottolinea che la crisi ad Asti sta subendo gravi ripercussioni. "Bene hanno fatto Movimento 5 Stelle e Pd ad invocare l'urgenza sul tema"

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Paolo Ferraris, arrivata in redazione.

È triste assistere alle sterili accuse rivolte dalla maggioranza ai consiglieri del M5S Veneto e Spata. Ad entrambi va la mia solidarietà e l'invito ad andare avanti  accelerando il passo, cercando nel contempo di evitare possibili strumentalizzazioni.

Non sarebbe più opportuno discutere di come gestire le risorse del Next Generation Eu?

Soltanto in Italia lo chiamiamo Recovery Fund. Il piano serve per le future generazioni e, se è indubbiamente vero che le scelte degli investimenti saranno fatte a livello centrale, gli enti locali devono decidere ora su cosa investire, dandone indicazione agli enti di livello superiore, a partire dalla Regione. Dopo potrebbe essere troppo tardi.

La città, già in crisi prima della pandemia, sta soffrendo più di altre i contraccolpi economici e sociali. Bene quindi hanno fatto il M5S e il PD a invocare subito l'urgenza su questo tema. Che non è politico.

Non interessa i consiglieri comunali, ma tutta la collettività. Quindi è opportuno aprire tavoli di lavoro, anche in forma digitale vista l'emergenza in atto, in cui partecipino le sigle sindacali, le associazioni di categoria e, non in ultimo, i cittadini con idee e buona volontà. La Politica (volutamente scritta con l'iniziale maiuscola) ha il dovere di decidere non sulla base dell'interesse elettorale, perchè gli investimenti graveranno sulla "next generation"; quella che oggi non vota, ma rimborserà domani il debito contratto oggi. Pertanto anche gli studenti delle scuole superiori devono essere coinvolti direttamente nelle scelte sulle priorità da perseguire.

Non possiamo perdere questo treno perchè l'amministrazione locale preferisce dedicare il proprio tempo alle "beghe" di Consiglio. Argomenti certo più frivoli e facili da gestire, ma che non contribuiscono in alcun modo alla crescita del nostro Comune, che invece deve guardare al turismo, a un piano ben definito di ZTL per il rilancio del centro storico, un giusto mix tra difesa delle attività esistenti e apertura a nuove imprenditorialità nei settori più innovativi dall'economia circolare alla digitalizzazione, la riqualificazione delle periferie, del sistema del trasporto locale, soltanto per elencare alcune delle misure che incidono sulle tasche dei cittadini e sulle imprese.

Il rischio è, infatti, quello di commettere l'errore fatto con i fondi pervenuti dal Governo per il sostegno alle imprese colpite dall'emergenza: un contributo a fondo perduto uguale per tutti, senza considerare perdite di fatturato, costi fissi, investimenti. Non possiamo permetterci che anche i fondi della next generation siano utilizzati a pioggia nello stesso modo, mentre sarà determinante la loro collocazione, e soprattutto la vigilanza che siano privilegiati gli investimenti, al posto di contributi una tantum.

Su questo inoltre si lega il nocciolo cruciale del rapporto tra il Comune di Asti e le istituzioni pubbliche e private, soprattutto la Banca di Asti e la Fondazione, sui quali non è  ammissibile assistere a rapporti ondivaghi legati alla politica. Un piano pluriennale passa anche attraverso un rapporto legato ad interessi esclusivamente economici e sociali, non al tornaconto individuale di alcuni soggetti, piuttosto che allo scambio di incarichi tra forze politiche.

Paolo Ferraris

Al direttore


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