Domani pomeriggio, dalle 17, piazza Italia ospiterà uno dei sempre più rari eventi ‘dal vivo’ organizzati in città dall’inizio dell’epidemia di Covid-19. All’insegna dello slogan “Con la rabbia e con la gioia. Stiamo insieme l’8 marzo”, i promotori celebreranno la Festa della Donna. Causa aggravarsi della situazione Covid, non si svolgeranno i previsti momenti di spettacolo curati e coordinati da Susi Amerio, mentre sono confermati quelli di approfondimenti sulla condizione della donna e di denuncia sociale.
Ricordando - come si legge in un passaggio di un comunicato di Asti Pride, che aderisce all'iniziativa insieme a Terzo Intermezzo - che “Paradossalmente la pandemia ha inasprito questa lotta (contro la violenza di genere, ndr.) poiché sono proprio le donne ad aver pagato di più, non solo in termini economici, l’emergenza sanitaria ancora in corso. La comunità LGBTQI+ è un forte alleato delle donne in questa lotta, c’è e continuerà ad esserci perché i traguardi e gli obiettivi da perseguire sono spesso sovrapponibili se non identici”.
MANIFESTARE IN PIENA SICUREZZA
I promotori dell’iniziativa, ovvero l’associazione Non una di meno Asti, invitano tutti i partecipanti ad indossare regolarmente la mascherina e mantenere la distanza di sicurezza nel pieno rispetto delle norme anti-covid. Fermo restando che l’intera manifestazione potrà venir anche seguita sui canali Facebook e Instagram dei promotori.
Tutto ciò premesso, si tratta comunque di una manifestazione organizzata in una location piuttosto piccola e chiusa, lo stesso luogo dove appena ieri pomeriggio si è reso necessario l’intervento di pattuglie della Polizia Municipale per diradare l’assembramento di un gruppo di ragazzi che stava facendo aperitivo incurante di mascherine e distanze.
LE PERPLESSITA’ DEL SINDACO E LE MISURE DI SICUREZZA DEGLI ORGANIZZATORI
“Personalmente – ha commentato il sindaco Maurizio Rasero, da noi interpellato al riguardo – io sono perplesso riguardo l’organizzazione di qualsiasi evento in questo momento. Tant’è che, ad esempio, ai matrimoni che si svolgono in Municipio non possono partecipare più di cinque persone: gli sposi, 2 testimoni e una quinta persona. Inoltre, in settimana, prenderemo decisioni anche su alcuni eventi, organizzati dal Comune, che probabilmente saranno sospesi"
“La piazza è stata inizialmente scelta perché concedeva un certo tipo di coreografia – ci ha spiegato Pinuccia Cantarella, referente dell’associazione Non una di meno Asti– , poi abbiamo ovviamente appreso anche noi che è stata frequentata da giovani che non rispettano le misure di sicurezza, ma riteniamo che riappropriarci di uno spazio per fare denuncia sociale e celebrare l’8 marzo come momento di lotta sia un modo per riqualificarla”
“Abbiamo chiesto e ottenuto le autorizzazioni per svolgere questa manifestazione – ha precisato la Cantarella – e abbiamo chiesto la presenza di personale delle Forze dell’Ordine per garantire l’osservazione di tutte le misure di sicurezza e anche la gestione della piazza, affinché tutto possa avvenire nel pieno rispetto della nostra volontà di manifestare, delle norme anti covid e della volontà di riappropriarsi di spazi pubblici che possano veicolare messaggi di contenuti importanti”.