Da un po' di tempo, il presidente della Provincia Paolo Lanfranco (anche sindaco di Valfenera), ha scelto la linea, forse non così consueta in politica, di esprimersi senza necessariamente essere diplomatico a tutti i costi. E lo ha fatto anche questa volta.
Oggetto delle sue perplessità l'ormai famosissimo 'Giardino verticale' che secondo le intenzioni del sindaco Maurizio Rasero, dovrebbe abbellire la facciata del palazzo della Provincia, ma pare non ne abbia parlato con l'interessato.
Come lo ha saputo presidente?
L'ho letto sui quotidiani online e mi ha stupito che un'iniziativa che deve coinvolgere l'Ente e la Prefettura non abbia avuto un confronto. Diciamo che è discutibile nel merito.
Ma l'idea non le piace proprio?
In realtà no. Si deve lavorare con proposte realizzabili e serie. Un esempio su tutti i tanti immobili vuoti, si deve ragionare insieme anche in chiave ambientale, per trasformarli in progetti virtuosi. Ripeto sono stupito nel metodo e nel merito. I confronti aperti aiutano e avrebbero chiarito come la proposta del giardino sia improponibile. Sono progetti che devono nascere con i fabbricati.
L'edificio e la facciata però non sono obiettivamente dei più belli.
La bruttezza è un giudizio, in realtà si tratta di uno dei migliori esempi di architettura Anni 50, inaugurato nel 1961, è un edificio di elevato pregio ed è stato oggetto di una campagna fotografica, lo scorso anno.
E ci sono altri edifici che meriterebbero attenzione a livello estetico nell'Astigiano?
La bellezza del territorio passa anche dal demolire, non possiamo occuparci solo di piazza Alfieri, quando la periferia urbana e il resto del territorio, attraverso le vie di comunicazione, presenta tanti elementi discutibili.
Cosa pensa della proposta dei sindacati che vorrebbero il vecchio ospedale al centro di una cittadella universitaria?
Trovo l'idea assolutamente interessante, soprattutto se la nostra università diventerà un'eccellenza con caratterizzazione sul territorio. Servono condizioni per percorsi di elaborazione trasparenti e disinteressati.
Un po' polemico, presidente, ultimamente?
Credo di voler rappresentare le istanze che mi vengono poste, le questioni vanno studiate e approfondite anche prendendo posizione. Le questioni mi vengono poste dagli astigiani. A differenza di altri ho scelto di non tacere. Ho l'opportunità di dare un contributo costruttivo. Sento molta responsabilità su tutto l'Astigiano.
Sull'inutilità delle Province si è detto molto, forse troppo...
I tempi ci stanno dando ragione. Con poco personale, si fa un grande lavoro. E ci sono risorse che passano più dalle Province che dai Comuni, la responsabilità ambientale e sulle Aree vaste (Lanfranco è stato eletto presidente Upi Piemonte n.d.r.), diventa sempre più strategica.
Durante l'incontro 'Piemonte cuore d'Europa' ha consegnato al presidente Cirio un elenco di progetti per 527 milioni, ma non c'era il giardino...
La Provincia deve supportare i Comuni per lo sviluppo e l'elaborazione di idee e quindi, ripeto, il confronto è necessario. Il Covid ha rallentato l'attività politica, mentre sarebbe necessario intensificarla. Il mondo ha devuto accelerare le dinamiche, mentre la politica ha voluto sospendere. Un alibi?