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Al Direttore | 23 marzo 2021, 10:58

Confartigianato Asti sul decreto sostegni: "Gli aiuti saranno solo il 5% delle perdite"

Secondo l'associazione di categoria, gli 11 miliardi stanziati non bastano: "Si deve investire sulle imprese che danno lavoro"

Confartigianato Asti sul decreto sostegni: "Gli aiuti saranno solo il 5% delle perdite"

Il decreto sostegni sarà presto pubblicato in Gazzetta Ufficiale e Confartigianato Asti con il suo direttore Giansecondo Bossi ha espresso un giudizio non positivo.

"Gli aiuti che le imprese riceveranno- spiega Bossi - sono irrisori più o meno il 5% delle perdite rilevate. Gli 11 miliardi stanziati non bastano. Servono ulteriori risorse".

Secondo il direttore di Confartigianato è necessario investire più sulle imprese che danno lavoro piuttosto che su redditi di cittadinanza e di emergenza, "oltre a dirottare su questo capitolo di spesa, ad esempio, i quasi 5 miliardi di fondi impegnati per il cashback o la lotteria degli scontrini".

È deprimente per non dire altro…continuare a sentir parlare di aiuti alle imprese, sbandierare sostanziose e più adeguate risorse da destinare agli imprenditori, riconoscere in ogni contesto le difficoltà ed i rischi per la ripresa o meglio per la stessa vita delle imprese ed in particolare per i settori più colpiti, dalla moda fino ad arrivare alla filiera del turismo e poi l’ennesimo risultato è questo

"Certo bene che sia stata accettata la nostra richiesta di individuare i destinatari dei ristori non seguendo più la logica dei codici ATECO - continua Confartigianato Asti - così come l’esigenza di avere criteri semplici e realistici per calcolarne l’importo. Valutiamo positivamente anche l’indicazione di privilegiare i soggetti con ricavi annui minori, in particolare al di sotto dei 400.000 euro così come le ulteriori 28 settimane di Cassa Integrazione e la sospensione dei termini di versamento di cartelle esattoriali".

L'associazione non entra nel merito del meccanismo previsto dal decreto, ma spiega che secondo i loro criteri, sarebbe ora di invertire la rotta.

"Perché invece di erogare aiuti, visto che sono scarsi e tardivi, non si azzera la burocrazia, non si straccia il Codice degli Appalti e non si defalcano tasse e balzelli finché occupazione e lavoro non tornano a crescere in misura accettabile? Almeno il debito sarebbe finalizzato ad una crescita vivace e sostanziosa”, spiega Bossi, “Speriamo che almeno i tempi di erogazione siano rapidi come promesso e che le modalità operative con cui richiedere il sostegno siano chiare e messe a disposizione dall’Agenzia delle Entrate già dai prossimi giorni, ma soprattutto confidiamo che i nuovi prospettati sconfinamenti di bilancio che saranno richiesti dal Governo, siano finalmente rispettosi della dignità del lavoro di milioni di piccole e micro imprese”.

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