Attualità - 03 aprile 2021, 15:00

Al punto vaccinale di via Guerra si faranno 700 vaccini al giorno. Rasero: "La location è una scelta dell'Asl" (VIDEO)

Il sindaco nel corso di una diretta Facebook ha parlato anche delle ultime aperture di Decathlon e Max Factory. "Troppa gente ammassata, penso al ceto medio, il più sacrificato in questa battaglia"

Il Piemonte continuerà a essere rosso fino al 19 aprile. Arrivano notizie sconfortanti dal fronte contagio, che, però, evidenziano anche come dal 7 aprile si potrà ritornare sui banchi di scuola in presenza fino alla prima media.

Notizie che fanno male e che, soprattutto, alimentano il fuoco del malcontento, già particolarmente rovente da mesi.

Non si regge più

"Le nostre attività non reggono più - afferma il sindaco di Asti, Maurizio Rasero -   l'ho fatto presente in una riunione con la Regione nei giorni scorsi". 

Probabilmente il meccanismo delle due settimane di dati "buoni" per scattare in un colore migliore verrà rivisto dal Governo ed è possibile che, nei prossimi giorni, potrà essere sufficiente anche la singola settimana.

"Tanta gente - aggiunge il primo cittadino - non riesce più a giustificare il fatto che non possa lavorare e portare a casa il pane"

Se da un lato, soprattutto in occasione delle festività pasquali, sono stati intensificati i controlli nell'Astigiano, dall'altro sono tante le persone che continuano ad ammassarsi in strada.

Le polemiche: Decathlon e Max Factory

Il sindaco Rasero, nel corso di una diretta Facebook, ha sottolineato come in questi ultimi giorni ci fosse troppa gente ammassata tra Decathlon e Max Factory, i due nuovi negozi aperti nell'area commerciale di corso Alessandria.

"Decathlon ha aperto perchè vende articoli sportivi come permette la legge. Certo non si deve andare in centinaia, ma il negozio poteva aprire regolarmente. Max Factory ha aperto per vendere solo certi prodotti, come tutte le altre attività", ha spiegato il primo cittadino. 

Controlli a campione

Intanto controlli a campione da parte della polizia municipale hanno evidenziato che i clienti di questi due negozi all'uscita avessero tutti nelle borse articoli che potevano essere comprati.

"Centinaia di cittadini - continua il sindaco - entrano solo per struscio ma non comprano nulla. È un nostro diritto, certo, ma facciamo fra tutti scelte intelligenti. Penso a situazioni di oggettivo assembramento, ma vengono chiuse le aree mercatali. Penso a quei piccoli negozi e al ceto medio che viene sacrificato in questa battaglia".

Ad oggi in città sono 543 i positivi

Intanto in città il virus continua a correre senza sosta. In città ad oggi sono 543 i positivi, oltre 1200 in provincia. La maggior parte si trova in cura a domicilio, ma i positivi in città non sono mai stati così tanti. 

In ospedale sono 127 i ricoverati, di cui 11 in terapia intensiva e proprio ieri sera è stato aperto un nuovo reparto Covid: medicina A.

Perchè via Guerra?

Per questo diventa fondamentale, soprattutto in questa fase, continuare a vaccinare a ritmi incessanti la popolazione.

Dal 10 aprile sarà operativo il punto vaccinale di via Guerra, con 8 linee vaccinali, per 700 vaccinazioni al giorno in 8 ore di lavoro.

"Non è stato il Comune a scegliere la location di via Guerra - svela il sindaco- Molti privati hanno offerto strutture. Tutte queste possibilità sono state valutate dalla Asl di Asti. Eravamo a un passo dall'utilizzo di una palestra nella zona di corso Alba, quando è arrivata la disponibilità della Banca di Asti, che ci offriva la sua struttura di via Guerra". 

Una scelta che, vagliata dall'Asl di Asti, è risultata vincente, soprattutto dal punto di vista economico. I costi di adegiamento della struttura verranno infatti sostenuti dalla Banca e non dalla Asl. 

"Perchè non andare in via Guerra? La città è di tutti. Cercheremo altre sedi quando arriveranno le munizioni promessi dal Governo", ha concluso il sindaco. 

 

Elisabetta Testa