Politica - 09 aprile 2021, 09:00

"Convocare subito commissione Lavori pubblici per il caso della Chiesa Evangelica"

A richiederlo in una nota stampa i consiglieri comunali Angela Quaglia e Mario Malandrone. "Nessuna polemica strumentale, abbiamo verificato di persona"

I consiglieri comunali Angela Quaglia (gruppo CambiAMO Asti) e Mario Malandrone (Ambiente Asti) in una nota stampa fanno sapere di aver "verificato personalmente la situazione venutasi a creare nei pressi della Chiesa Evangelica con la costruzione della nuova strada di collegamento tra corso Casale e via Monti". 

Per questo si chiedono se non si potessero adottare soluzioni tali da non compromettere l’accesso pedonale alla struttura ed evitare, nel contempo, che si determinasse uno spazio, tra la recinzione della chiesa e la strada, che diventerà un ideale ricettacolo di immondizia varia.

I consiglieri hanno inoltre rilevato che la canalizzazione delle acque piovane presenta qualche problematica e, pertanto, hanno richiesto di convocare con urgenza una commissione Lavori pubblici sul posto, alla presenza dei tecnici progettisti e dei responsabili della chiesa evangelica per trovare una soluzione definitiva e funzionale. 

"Le nostre - aggiungono - non vogliono essere polemiche strumentali, ma avendo verificato di persona, l'impatto della nuova urbanizzazione dovuta all'insediamento del nuovo supermercato, riteniamo non solo invasiva, grave e surreale la situazione sollevata dal pastore della Chiesa evangelica, ma che l'intera struttura viaria sia impattante". 

Il consigliere Malandrone, con una nuova nota racconta che "Ciò che si vede percorrendo quella strada è una strada in discesa, molto più alta dei terreni intorno, il supermercato si eleva a moderna cattedrale, nuova chiesa. Della chiesa ha l'attrarre i cittadini in un rito quello del consumo che ci pervade, ha anche la solidarietà verso la collettività. Perchè gli oneri di urbanizzazione diventano lavori pubblici, nuova viabilità. E in fondo pure mobilità sostenibile e così se la strada è sopraelevata di molto, beh la pista ciclabile è molto più bassa, all'altezza dei cittadini, o quasi....È a meno impatto? Piena di cemento, meno alta, come per dire la pista ciclabile è meno arrogante".

"Qual è la morale e la considerazione su tutto questo tema? - chiosa Malandrone - Chi ha realizzato i lavori, quali considerazioni, attenzioni ha avuto per ciò che era già esistente. Quale considerazione ha un Comune rispetto all'atterraggio, lavori, urbanizzazione sul territorio. E' diversa nel caso si tratti di multinazionali, è diverso se è un supermercato di un gruppo importante o nel caso di un cittadino, di una piccola realtà imprenditoriale?

Peccato non avere avuto in tempo di lockdown a monitorare i cantieri quei pensionati, gli Umarell, che potevano riindirizzarli-magari notavano il poco buon senso, segnalarlo prima, ci vien da dire in modo ironico.

A percorrere quella strada, tra muretti, rialzi, impatto, transizioni ecologiche dubbie di piste ciclabili cementificate, farlo a posteriori fa davvero arrabbiare.

Ciò che fa davvero indignare è la sudditanza degli Enti locali a questi grandi gruppi commerciali.

E parliamo di transizione ecologica, forse siamo ancora nella fase di transazione ecologica, con nuovi posti di rito, strapotere e tanto cemento, certo la bruttezza non fa bene alla città. La bellezza la stiamo barattando in assenza di visione, nel replicare grande distribuzione e in cambio di cemento e asfalto".

Redazione


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