Al Direttore - 20 aprile 2021, 15:00

Consiglio comunale, la minoranza: "Il presidente Rizzo sia al di sopra delle parti"

I consiglieri di minoranza in una nota stampa congiunta lamentano carenze ed errori da parte dell'attuale presidente del consiglio comunale, Walter Rizzo

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa a firma di diversi consiglieri di minoranza, in merito ad alcune criticità riscontrate nella gestione del consiglio comunale.

Il prof. Rizzo Walter Quinto, attuale Presidente del Consiglio comunale, è subentrato in questo importante ruolo al Consigliere Giovanni Boccia in data 22 ottobre 2020. Conoscendo il modo con il quale per tanti anni l’ex Presidente Boccia ha diretto i lavori del Consiglio siamo certi che il passaggio delle consegne è avvenuto spiegando come il ruolo di Presidente del Consiglio debba essere super partes. In ogni caso il nuovo presidente, visto che la sua carica è anche ben retribuita, ha l’obbligo di studiare e approfondire compiti e doveri a lui demandati dal ruolo acquisito.

La minoranza ha pazientato per oltre cinque mesi con l’interpretazione, personale ed etero diretta, che il presidente Rizzo Walter Quinto ha deciso di dare alla propria carica ma ora la misura è davvero colma. In cinque mesi il presidente ha convocato una sola volta la Conferenza dei Capi Gruppo per definire le modalità nonché le pratiche da portare nelle sedute dei Consigli comunali convocati. La riunione dei Capi Gruppo non è una gentile concessione del Presidente o dellaaggioranza bensì un obbligo stabilito dalle leggi in materia. Il Presidente Rizzo dovrebbe studiare le prerogative della sua carica stabilite dalle Leggi che hanno istituito il suo ruolo; ci permettiamo di rinfrescargli la memoria:

  • Il Presidente del Consiglio comunale ha autonomia di poteri, di direzione dei lavori e delle attività del Consiglio nonché di convocazione del medesimo (art. 1 L. 81/1993).

  • Il legislatore ha stabilito la separazione delle funzioni tra l’Ufficio del Sindaco e quello del Presidente del Consiglio comunale. Questo significa che Rizzo non è sempre obbligato ad essere supino ai voleri di Rasero.

  • Il Consiglio di Stato (sez. 1 parere n. 984/1993) ha chiarito che la neutralità politica caratterizza il ruolo del Presidente del Consiglio, tanto è vero che tale ruolo può essere svolto da un esponente della maggioranza come da uno della minoranza, poiché la funzione non richiede una consonanza di intenti politici con gli organi di governo dell’Amministrazione.

  • La riunione dei Capi Gruppo garantisce la salvaguardia dell’adeguata e preventiva informazione dei Gruppi consiliari sulle politiche sottoposte al Consiglio comunale poiché la verifica circa la legalità della convocazione e l’ammissibilità delle pratiche da trattare spetta ai Consiglieri (Consiglio di Stato).

Ora l’opposizione è perfettamente consapevole che il presidente del Consiglio, eletto dalla maggioranza, non sarà mai super partes. Vi è però una netta differenza tra la conduzione del Presidente Boccia e l’attuale conduzione di Rizzo. Boccia garantiva una parvenza di neutralità politica e, diligentemente, convocava le riunione dei Capi Gruppo. Rizzo nella sua conduzione dei lavori, oltre a dimostrare di essere totalmente etero diretto dal sindaco, dimostra di non avere rispetto né per se stesso né, soprattutto, di non avere rispetto per una carica istituzionale importante che, se gestita correttamente, garantirebbe un confronto proficuo tra i Consiglieri.

Convocare giovedì 22 aprile l’ennesimo Consiglio comunale senza aver preventivamente convocato i Capi Gruppo è l’ennesimo schiaffo all’opposizione, la dimostrazione di non volersi confrontare sulle pratiche giacenti in attesa di essere licenziate a partire dai tanti Ordini del Giorno, come quello della revoca alla cittadinanza astigiana conferita a Mussolini nel 1924. E’ comodo assegnare la cittadinanza alla Senatrice Segre, deportata ad Auschwitz, e mantenere la cittadinanza all’artefice delle leggi razziali!! Il Presidente Rizzo, almeno in qualche occasione, dimostri la sua autonomia se vuole essere rispettato. 

Anselmo Michele

Bosia Mauro
Cerruti Massimo

Dolce Giuseppe
Ferlisi Maria

Giargia Davide
Malandrone Mario
Quaglia Angela
Spata Giorgio
Sutera Luciano
Veneto Martina

Al direttore


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