Ancora scintille questa mattina in Consiglio regionale, dove ancora fino a stanotte è in discussione il disegno di legge della giunta Cirio sul gioco d'azzardo che mira a rendere meno restrittive le norme attualmente in vigore e che sono quelle della legge Chiamparino del 2016, approvata in Regione con l'appoggio di tutti i partiti, anche quelli che oggi sono di maggioranza.
La tensione di oggi è sfociata a fine mattinata con toni accesi soprattutto tra il consigliere di Leu Marco Grimaldi e l'assessore Andrea Tronzano tanto che il presidente del consiglio regionale Stefano Allasia ha deciso di sospendere la seduta. "Ulteriori atteggiamenti irrispettosi verso l'aula non saranno più tollerati saranno presi provvedimenti disciplinari", ha tuonato alla ripresa dei lavori.
Oggetto del contendere è stata l'interpretazione del regolamento che per Allasia non contempla le dichiarazioni di voto sulle questioni pregiudiziali e che, invece, secondo le opposizioni dovrebbero esserci. Le minoranze hanno così invocato una riunione della giunta per il regolamento e una capigruppo con la presenza di esponenti della giunta, per ora senza ottenerle.
Ma la tensione che si respira in aula è più generale ed è legata ai tentativi di ostruzionismo delle minoranze: moltissime infatti le pregiudiziali presentate e altrettanti i tentativi di perdere tempo. Già ieri la seduta si era conclusa a mezzanotte e lo stesso è previsto per quella odierna. Dalla prossima settimana probabilmente inizieranno le discussioni sugli emendamenti e il solo Grimaldi ne ha presentati 800mila: il totale sfiora il milione, un record. Ma anche un chiaro tentativo di mettere i bastoni tra le ruote a una legge che il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle, con Leu e M4O, proprio non vogliono.
"L'assessore Tronzano - ha raccontato Grimaldi - ha perso pazienza e contegno, togliendosi la mascherina e urlandomi che dovrei vergognarmi per gli 800.000 emendamenti presentati. Io invece sono orgogliosissimo di questo lavoro soprattutto se servirà a fermare il 'Casinò Piemonte'. E spero che il loro blitz fallisca".
In aula presente l'assessore Luigi Icardi, la cui assenza, ieri, era stata fonte di polemiche. Ieri presente e oggi no, invece, il presidente della Regione Alberto Cirio, che sulla modifica della legge sulla ludopatia non ha ancora fatto sentire la sua voce. "Come può il presidente di una regione ignorare il grido di allarme di sindaci e associazioni, enti e ordini professionali, che si occupano di gioco d’azzardo patologico?", lo ha provocato Giorgio Bertola (M4O). "La legge 9 del 2016 non vieta il gioco, ma lo regolamenta, e questo è sufficiente per evitare tanta sofferenza ad intere famiglie. Per sostenere l'occupazione legata al settore, si possono impiegare incentivi e misure per il lavoro, senza devastare una buona legge. Cirio non può lasciare che la Lega porti avanti il suo piano scellerato senza intervenire e facendo di tutto per evitare il confronto. Si assuma le sue responsabilità e tuteli la salute dei piemontesi".