Un artista eclettico.
Cosi Asti ricorda il suo Giorgio Faletti, con una targa apposta al 133 di corso Torino, la casa dove è nato.
Oggi alla presenza di autorità, amici e parenti, la targa è stata scoperta tra emozioni e ricordi
L’iniziativa è di Renata Sorba, presidente astigiana dell'APRI, Associazione piemontese retinopatici e ipovedenti, la cui mamma Erminia aveva spesso guardato Giorgio da neonato.
Con lei anche un gruppo di amici dell’artista morto il 4 luglio 2014.
“Questa casa, dove Giorgio è nato - ha spiegato la vedova di Faletti, Roberta Bellesini -, dove tutto era in comune, anche il bagno, ha influenzato tutta la sua formazione". E ha letto un brano di Giorgio dove traspariva tutto l'amore per la casa di ringhiera.
Definisce Faletti "Un astigiano doc che ha amato la sua città e l’ha portata lontano”, il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, mentre per il giornalista Massimo Cotto “Giorgio apparteneva alla sua città, ricordarlo come uomo che sapeva fare tutto è meraviglioso“.
Era presente alla cerimonia anche l’amato cugino, Mauro Vaccaneo, con la moglie Giovanna e la piccola Giorgia di sei anni. Nell’occasione la Sorba ha lanciato l’idea di intitolare a Faletti la rotonda di piazza Porta Torino.