Agricoltura - 11 agosto 2021, 16:01

Caldo e siccità stanno provocando un aumento delle irrigazioni di soccorso alle coltivazioni

Lo segnala Confagricoltura Piemonte, rimarcando la necessità di rinnovare la rete infrastrutturale ormai vetusta

Le condizioni climatiche particolarmente calde e siccitose stanno provocando, in alcune aree della regione, un significativo aumento delle irrigazioni di soccorso alle coltivazioni. Lo segnala Confagricoltura Piemonte, sottolineando che le colture maggiormente sottoposte a stress idrico sono mais, pomodoro, soia, sorgo, orticole, barbabietola, prati stabili e avvicendati, trifogli, medicai ed erbai, sorgo, fagioli e ortaggi in pieno campo, fruttiferi, fragole rifiorenti e piccoli frutti.

L’acqua – sottolinea il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia - è un bene prezioso che va utilizzato in modo responsabile. L’agricoltura negli ultimi decenni ha ridotto di quasi il 30% il consumo idrico, impegnandosi ad adottare modelli sostenibili di gestione, quali l’irrigazione di precisione. Oggi dobbiamo ristrutturare con urgenza le reti idriche e creare nuovi invasinel nostro Paese, infatti, solo l’11% dell’acqua piovana viene trattenuta.

Per Confagricoltura è necessario ripristinare e rinnovare una rete infrastrutturale vecchia, con un tasso di dispersione elevato, senza dimenticare l’importanza di migliorare l’utilizzo delle acque reflue, che è una delle sfide più importanti dell’economia circolare.

Dobbiamo sfruttare nel migliore dei modi l’occasione del Recovery Plan – chiarisce il direttore di Confagricoltura Piemonte, l’astigiano Ercole Zuccaro - per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, realizzando le infrastrutture necessarie a gestire la risorsa acqua, tenendo presente che nei prossimi anni l’aumento delle temperature aggraverà ulteriormente la carenza idrica”.

Confagricoltura precisa che il settore primario è quello che più risentirà della siccità e per questo diventa sempre più importante riuscire ad accumulare l’acqua piovana, per poterla utilizzare nei momenti di carenza. Occorre distinguere fra l'acqua prelevata e l’effettivo consumo: quello primario è l’unico settore economico che produce rispettando la risorsa idrica, perché quella impiegata nell’uso irriguo, ricorda Confagricoltura, non fuoriesce dal ciclo idrologico naturale ma viene restituita al sistema ambientale, a valle dei processi produttivi.