Mercoledì 15 settembre 2021 entreranno in vigore le misure straordinarie per il contenimento dell’inquinamento da polveri sottili nel bacino padano. In provincia di Asti i comuni interessati dalle limitazioni alla circolazione per i veicoli fino agli Euro4 sono tre: il capoluogo, Canelli e Nizza Monferrato, mentre In Piemonte sono in totale 74.
Si tratta di misure straordinarie per il contenimento dell’inquinamento da polveri sottili nel bacino padano: l'applicazione di una direttiva europea che ha trovato concretezza nel protocollo padano sulla qualità dell'aria sottoscritto dalle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna
Chi ci rimette? Ne abbiamo parlato con Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte.
“È un dramma sociale abbastanza grave dopo dieci anni di recessione pre-covid e due anni di chiusure da pandemia – commenta Felici -. Si tratta di una limitazione sciocca che nasce da una direttiva europea che fa ricadere la responsabilità dell'inquinamento su cittadini e imprese. Peraltro affrontata in assenza totale di un ombrello politico, non commisurata alla realtà del territorio”.
I numeri del mondo artigiano: “Abbiamo in Piemonte circa 140mila artigiani. Almeno un terzo ha un mezzo Euro3 o Euro4 abbastanza recente. Di questo terzo, almeno la metà avrà limitazioni significative importanti di circolazione tanto da pregiudicare la continuità del loro lavoro. E non sono mezzi vetusti. Parliamo di veicoli acquistati nel 2016/2017. Veicoli speciali attrezzati con benna o pulpito che sono praticamente nuovi perché fanno pochissimi chilometri. Quando li hanno acquistati non c'era la disponibilità di Euro5 o Euro6. Il problema grosso è costringere a indebitare imprenditori già in difficoltà. Per non parlare delle famiglie che hanno subito contrazioni forti di reddito e che vedranno limitato l'ultilizzo della macchina nella loro gestione quotidiana”.
La Regione Piemonte ha risposto con il progetto MOVE IN (MOnitoraggio dei VEicoli Inquinanti), adottato dallo scorso 30 luglio e già testato in Lombardia da un anno. Si tratta di un progetto sperimentale per consentire a tutti gli automobilisti proprietari di autovetture coinvolte nei blocchi di muoversi: chi aderisce al servizio si impegna a rispettare la soglia dei chilometri assegnati su base annuale, limitando, in tal modo, le emissioni inquinanti del proprio veicolo.
“MOVE IN ha buon senso perché consente di circolare con un tetto di chilometri annui, ma il problema grosso è l'applicazione – spiega Felici -. Parliamo di un contesto generale vergognoso, di un ulteriore balzello per cittadini e lavoratori e di applicazioni pratiche strane. I comuni dovranno individuare le zone interessate dalle limitazioni con una segnaletica cablata, spendendo soldi. Per risparmiare temo che estenderanno limiti a tutto il territorio comunale”.
Lunedì 13 settembre ci sarà un incontro in Regione sull'argomento. Le richieste? “Come Confartigianato chiederemo di avere almeno il buon senso di escludere la tangenziale di Torino da queste limitazioni. E poi chiederemo anche il blocco di questo provvedimento”.