Economia e lavoro - 11 settembre 2021, 18:02

Asti inaugura la 55esima Douja D'Or, evento 'superstite' del Settembre Astigiano

Al Teatro Alfieri analisi sul settore agroalimentare, turistico ed enologico e poi il via agli assaggi

MerfePhoto

Il Teatro Alfieri è stato palco dell'inaugurazione della 55esima edizione della Douja D'Or, evento 'superstite' del settembre astigiano.

Fino al 3 ottobre nei weekend, il vino terrà banco nelle varie location destinate, con appuntamenti, cene e riflessioni.

L'inaugurazione è stata anche l'occasione di riflettere sul 'compleanno' dell'unione tra le due Camere di Commercio, Alessandria e Ast

La viticoltura al centro di Alessandria e Asti

Si parla di 65mila aziende iscritte, il 15,2% del tessuto imprenditoriale regionale e l’1,07% di quello nazionale. Il tessuto imprenditoriale assorbe oltre 171.000 lavoratori di cui 48.000 in qualità di collaboratore familiare e 123.000 in qualità di addetti subordinati.

È naturalmente la vitivinicoltura a caratterizzare le due province non soltanto sul piano economico, ma anche sotto il profilo della cultura, delle tradizioni e della caratterizzazione del paesaggio. Nel 2014 l’area del Monferrato (che si sviluppa tra Alessandria e Asti), con le Langhe ed il Roero, è entrata a far parte della World Heritage List Unesco.

Il valore aggiunto prodotto dal settore agricolo nel 2018 (ultimo dato disponibile), pari 424,2 milioni di euro, rappresenta soltanto il 2,6% del totale e risulta particolarmente contenuto se rapportato al fatto che le imprese agricole costituiscono un quinto dell’intero sistema imprenditoriale. 

Sono 850 le imprese dell'agroindustria

Il settore agroalimentare ed enologico riveste un ruolo di primo piano, non solo in ambito agricolo, ma anche in quello manifatturiero. Sono oltre 850 le imprese dell’agroindustria a cui si aggiungono, ragionando in termini di filiera, le imprese del comparto dell’enomeccanica e quelle di installazione e manutenzione macchine, per un totale di 1.700 aziende e oltre 12.000 addetti.

Nell'area a Sud di Asti, si è sviluppato, a partire dagli anni ’60, il distretto industriale dell’enomeccanica specializzato nella produzione di macchinari e attrezzature in grado di supportare ogni fase della produzione vitivinicola: dai macchinari per l’agricoltura alle linee di imbottigliamento, dalle etichettatrici agli imballaggi.

Il valore aggiunto prodotto dall’industria in senso stretto per l’anno 2018 (ultimo dato disponibile) ha raggiunto 3.748 milioni di euro, corrispondenti al 23,2% del valore aggiunto totale.

Il turismo in crescita

Il settore turistico è un comparto che nel corso dagli anni ha registrato dati in costante crescita. Purtroppo il settore è stato fortemente penalizzato dalla pandemia, ma il periodo estivo ha dimostrato buone capacità di ripresa, con il ritorno di numerosi turisti stranieri interessati a vacanze all’aria aperta, lontano dalle mete troppo affollate. Le imprese turistiche sono 4.300, più del 90% riferite ad attività di ristorazione. Grazie all’impegno degli operatori nella ricerca della qualità attraverso l’utilizzo di materie prime eccellenti e la valorizzazione delle antiche ricette della tradizione piemontese, il territorio è diventato un punto di richiamo per gourmet e appassionati del buon bere e della buona cucina.

Il valore aggiunto prodotto dai settori commercio e turismo ammonta a 4.024,2 milioni di euro e rappresenta il 25% del totale territoriale.

Il commercio con l’estero

Dai dati appena resi disponibili dall’lstat, il valore delle esportazioni nel 1° semestre 2021 con riferimento al territorio aggregato di Alessandria e di Asti ha sfiorato i 4.625 milioni di euro, a fronte di importazioni per 2.514 milioni di euro. Il saldo della bilancia commerciale risulta pertanto positivo per 2.111 milioni di euro, registrando un incremento di 467 milioni di euro rispetto ai primi sei mesi del 2020.

Nel 1° semestre, nonostante i problemi collegati alla terza ondata epidemiologica, il commercio con l’estero delle province di Alessandria e Asti ha evidenziato un trend in forte crescita registrando un aumento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente del 32,5% per le esportazioni e del 36% con riferimento alle importazioni. Guardando ai dati delle singole province l’export astigiano è cresciuto del 44%, mentre quello alessandrino si è attestato a + 26,6%. I risultati conseguiti da Asti e Alessandria, per quanto siano ancora leggermente inferiori ai volumi delle transazioni del periodo pre-Covid, sono superiori alla media regionale che si attesta intorno a un +30% sia per l’import che per l’export e alla media nazionale (+24%).

Pressoché tutti i settori hanno evidenziato dati in sensibile crescita. Il volume di vendite oltre confine di vino e distillati si è attestato a 377,5 milioni di euro, con un’incidenza dell’8% sul totale dell’export delle due province e una variazione del +24% rispetto al primo semestre 2020. Gli Stati Uniti sono il partner commerciale più importante: nei primi 6 mesi dell’anno hanno acquistato dalle aziende astigiane e alessandrine prodotti alcolici per oltre 113 milioni di euro, con un incremento del 67% rispetto allo stesso periodo 2020. Seguono, in ordine per volume d’affari, la Germania (55 milioni di euro, +13%), la Francia (18 milioni di euro, -18%), il Regno Unito (16 milioni di euro, –21%), il Belgio (13 milioni di euro, -19%), la Svezia (10 milioni di euro, +42%), la Polonia, la Danimarca e la Svizzera con oltre 9 milioni di euro e acquisti in crescita rispettivamente del 61%, 52% e 15%. Tra i Paesi che, pur con volumi più ridotti, hanno visto crescere sensibilmente la domanda di vino abbiamo la Croazia (+265%), la Lituania (+198%), gli Emirati Arabi (+193%), la Romania (+147%), la Corea del Sud (+112%) e la Cina (+69%).

All'inaugurazione, oltre alle autorità del territorio e il presidente della Camera di Commercio, Giampaolo Coscia, era presente anche l'assessore all'Agricoltura della Regione, Marco Protopapa con l'assessore a Trasporti e Infrastrutture, Marco Gabusi