Attualità - 19 settembre 2021, 20:10

“Sperimento la robotica liquida, ma le vigne Astigiane restano la mia Cattedrale” [VIDEO]

A tu per tu con il viglianese Alessandro Chiolerio, capo di un team di ricerca internazionale che sta sviluppando un robot sferico ispirato alle cellule

Il ricercatore astigiano Alessandro Chiolerio, capo del team di sviluppo Cogitor

In un periodo storico come quello attuale, obiettivamente particolarmente complesso per chi opera nell’ambito della ricerca, con il moltiplicarsi di articoli e approfondimenti incentrati sul fenomeno dei “cervelli in fuga”, fortunatamente c’è ancora chi, guidando con determinazione e competenza un team di collaboratori internazionali di grande valenza scientifica, non solo non “fugge” dall’Italia, ma riesce a ottenere un finanziamenti europeo da 3,5 milioni di euro per sviluppare un progetto di “robotica liquida”.

L’apprezzamento per una mente così brillante e tenace cresce esponenzialmente se si considera, con un pizzico di giustificato campanilismo, che il ricercatore in questione è fieramente astigiano, per l’esattezza nato e cresciuto a Vigliano. Stiamo parlando di Alessandro Chiolerio, a capo del team di sviluppo del robot Cogitor, progetto guidato dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova e che vede la collaborazione di altri prestigiosi enti internazionali quali l’University of the West of England, la Plasmachem di Berlino, la belga Pno e i laboratori svizzeri dell’Empa.

Nel ricco curriculum del ricercatore quarantunenne figurano una laurea in Ingegneria dei Materiali e un Dottorato in dispositivi elettronici conseguiti presso il Politecnico di Torino e alcune rilevanti esperienze all’estero – tra cui i laboratori Jpl della Nasa e al Max Planck Institute for Social Anthropology di Halle, in Germania – prima di approdare nel 2012 all’IIT di Genova.

IL 'BUEN RETIRO' TRA LE VIGNE DELL'ASTIGIANO

Nel prossimo quadriennio dedicherà la gran parte delle proprie energie al coordinamento dello sviluppo del prototipo robotico di questo sistema liquido totalmente autonomo, che potrebbe potenzialmente trovare applicazione in molteplici ambiti – spaziando da quello sanitario allo sviluppo di wearable, ovvero i dispositivi indossabili, fino alla sperimentazione di un calcolatore in grado di elaborare un’enorme mole di dati rapidamente e in modo poco energivoro – ma senza mai dimenticare le sue origini e in particolare l’interesse per la vinificazione. Vista non soltanto come un hobby, ma bensì come un modo per ‘staccare’ dal lavoro e riprendere contatto con la vita reale.

Una vera e propria ‘filosofia di vita’ che lui stesso ci ha dettagliatamente spiegato nell’ambito della video intervista che ci ha gentilmente concesso.

In questa e nelle due immagini successive alcuni disegni preparatori del robot, a seguire un'immagine di pattern complessi all'interfaccia tra due sostanze non miscibili e una bolla incandescente creatasi in un ferrofluido.

Tutte le immagini sono pubblicate per gentile concessione di Alessandro Chiolerio e ne è tassativamente vietata la riproduzione senza sua autorizzazione