Un inizio scoppiettante per la rassegna 'Siamo fuori!' organizzata dalla Biblioteca Astense Giorgio Faletti.
Ieri pomeriggio un nutrito e divertito pubblico ha apprezzato l'incontro con il front man dei Dik Dik, Pietruccio Montalbetti che ha presentato il suo sesto libro 'Il mistero della bicicletta abbandonata', annunciando che in realtà ha già pronti altri 7 libri.
Vulcanico, istrionico, colto e con l'immancabile cappello "Perché si deve sempre essere identificabili e riconoscibili", non ha certo avuto bisogno di imbeccate per raccontare da dove ha avuto l'idea del libro "Desidero si mantenga la memoria storica. La trama è inventata, ma i fatti storici sono purtroppo veri".
80 anni compiuti ad aprile, non ha solo presentato il (bel) libro, thriller storico ambientato a Milano, ma raccontato una buona fetta della sua passione per i viaggi e la storia dei Dik Dik. "Ogni anno a gennaio parto per una destinazione lontana e non porto mai il cellulare".
Tra vita privata e pubblica ha intrattenuto il pubblico per più di un'ora, ma sarebbe andato avanti per altre tre o quattro.
La sua amicizia con Battisti, quella con Moni Ovadia e con Giorgio Faletti: "Era già molto simpatico quando ci conoscemmo a Milano in una palestra negli anni 60. Viveva in un monolocale e spesso veniva a cena da noi e ci faceva ridere"
Oggi pomeriggio la rassegna continua con 'Un anno a Tokio' di Marzio Broda (Scritturapura, 2021), presentato da Manuela Caracciolo.
Un italiano che arriva in Giappone per la prima volta si stupirà a ogni passo, fermandosi a fotografare non solo templi o treni superveloci e sopraelevati, ma anche i giapponesi alle prese con le loro normali attività quotidiane. Proprio come fa il turista nipponico quando visita il vecchio continente. Il libro è guida pratica e spirituale, divertente eppure molto seria, in ogni caso indispensabile, per chiunque voglia andare in Giappone o coglierne le usanze.
Marzio Broda, ingegnere, ha viaggiato e vissuto per lavoro in diverse parti del mondo. Dipinge per passione, ma, in occasione di un lungo periodo trascorso in Giappone, per liberare la sua creatività ha sperimentato una modalità di espressione per lui nuova, la scrittura: “Un Anno a Tokyo” è la sua opera di esordio.
Ingresso libero dalle ore 17 esclusivamente con green pass nel rispetto delle attuali normative.