Ricordo che Recherche è il nome di sei itinerari tra ventiquattro borghi magici, tra i tanti dell’Astigiano, dove girare con la bellissima scusa di conoscere ben ventisette giovani imprenditori agricoli. Persone speciali che hanno scelto il ritorno alla terra, riprendendo competenze antiche con visioni moderne, in difesa di territorio, tradizioni, patrimoni produttivi e a caccia della sana umanità che frequenta la campagna. Scelte di vita da premiare almeno con una visita.
Con lo scorso itinerario, si sono toccati San Marzano Oliveto, Agliano Terme, Ferrere e Cisterna d’Asti, anche per conoscere Matteo, Maria Paola, Romina e Martina. L’itinerario numero sei vi invita invece tra i borghi di Rocchetta Tanaro, Refrancore, Portacomaro e Capriglio. Posti dal grande fascino, inseriti in paesaggi da emozione vera, come solo nell’Astigiano si possono trovare. Borghi, carichi di belle tradizioni e qualità di vita, che hanno attratto nuovi agricoltori, allevatori, apicoltori, casari e così via.
Si potrebbe quindi partire da boschi e biodiversità del Parco Naturale di Rocchetta Tanaro, dal suo castello, dalla chiesa romanica di Santa Maria de Flexio, detta delle Ciappellette per le antiche decorazioni ottenute con cocci di tegole di recupero, per finire alla grande davanti ad un bicchiere di Barbera d’Asti. E poi, visto anche il periodo, immergersi tra profumi di terra e bosco, profumi dei tartufi trovati da Lola, Chloe, Roky, Pippo, Benny e dal giovane Blanco, accompagnati da Mirko. Si continua fino a Refrancore per scoprire il suo piacevole centro storico, dove il selciato ha dimenticato l’asfalto per abbellirsi con ciottoli del Tanaro.
Il paese, oltre ad essere patria dei veri Finocchini, biscotti deliziosi da bagnare nel moscato o nello zabaione, è anche casa di Silvia e del suo olio di nocciole. Nuova meta: Portacomaro. Ci siamo già passati con un altro itinerario, a caccia di antiche vestigia, del miglior Romanico Astigiano e dei mieli di Laura. Oggi ci torniamo per apprezzare l’amore vero per terra e territorio di un giovane agricoltore, Enrico, molto giovane, poco più che ventenne, molto intraprendente, molto appassionato. Si chiude il percorso a Capriglio, anche qui ci siamo già passati a gustare i carnosi peperoni tipici del posto, coltivati da Luca. Questa volta l’obiettivo è Paolo, neo veterinario fanatico della migliore gastronomia. Grazie a lui, e all’allevamento di famiglia, esiste un grandioso prosciutto di coniglio.
Per l’ennesima volta sono sicuro ne uscirete con la certezza che l’Astigiano è bellissimo, che è pieno di belle persone, di grandi tradizioni e di giovani vivaci e felici nell’aver ritrovato rapporti con natura, animali, terra e territorio. Dovreste uscirne nuovamente anche con qualche chilo di piacere nel bagagliaio e con la voglia di ripetere di tanto in tanto la vostra recherche, mixando a piacere preferenze e preferiti tra tanti dei sei itinerari.