Giovedì scorso ho accennato di un Enrico Gonin, buon pittore e ottimo litografo torinese, che, nel 1840, aveva intrapreso l’impresa di illustrare, nell’Album delle principali castella feudali della monarchia di Savoja, ben duecento manieri sparsi in un po’ in tutto il Piemonte. Opera più che monumentale, pubblicata a dispense tra il 1840 e il 1860. Duecento litografie a soggetto castelli e vedute, espressioni del suo tardo romanticismo pittorico, cariche di notevoli pregi artistici, di importanza per la storia dell’arte litografica in Piemonte e di eccezionale valore per lo studio del patrimonio monumentale regionale e locale. S’era detto poi che tra quei duecento, diversi erano nell’Astigiano. Quattordici, per la precisione: sette a nord e sette a sud di Asti. Visto che l’idea è stimolarvi a farci un giro, a goderne la maestosità e l’antica bellezza, a fotografarli e condividere il tutto grazie ai social con meri e meritori fini di promozione del nostro territorio, parto ad accennare qualcosa sui primi quattro.
Non c’è un punto di partenza o un ordine di itinerario da seguire, prendeteli così come arrivano e scegliete. E allora Scurzolengo. Le prime notizie del suo castello risalgono al 986.
Nel Trecento, l'antico castrum fu sostituito da una struttura fortificata i cui resti sono ancora visibili. Da metà ‘500 l'edificio appartenne alla famiglia Pergamo, che lo vendette successivamente agli ultimi feudatari del paese, i Cotti di Ceres. Oggi si erge in cima al piccolo colle dell'abitato, con la parte originaria unita alla parrocchiale, al campanile e alla bella canonica edificata a metà Settecento.
E’ una residenza privata divisa tra diversi proprietari, che vuol dire foto solo al possente esterno ed al piacevole contesto. Stessa sorte per il castello di Settime, spettacolare dimora di fortunati privati. E’ caratterizzato dalla forma a ferro di cavallo e testimonia la sua antica origine trecentesca nelle tracce delle torri e negli archi in cotto e arenaria della facciata esterna. Intorno al castello si estende un bel parco con giardino pensile all'italiana. Fu parzialmente distrutto al termine dell'occupazione francese nel 1704 e ricostruito negli anni successivi. Le torri, demolite dalle mine francesi, scomparvero e l'edificio prese l'aspetto di villa settecentesca perdendo definitivamente la connotazione di fortezza medievale. Interessanti e fotografabili il maestoso portale e il porticato d'accesso. Lo sarebbero anche le pitture degli interni, ma l’unica via per portarle in foto e piatire un veloce accesso ai proprietari.
E ancora, Frinco. Non me ne vogliano gli altri, ma secondo me è il top dei quattro e tra i più affascinanti dell’Astigiano. In posizione dominante, la sua imponente mole ha conservato l’originale carattere di struttura difensiva che per secoli ha controllato il transito nella valle sottostante.
Prima una frana e poi un crollo avevano messo a rischio la sicurezza del castello e delle sottostanti abitazioni. Recentemente la frana è stata ricomposta con muraglioni e il castello riaperto nel parco e in un paio delle tante stanze, nella prospettiva a breve di renderne fruibile tutta la sua maestosità.
Infine Cortanze. Il suo castello è uno dei meglio conservati di tutto il Nord Astigiano. E’ una fortezza grande e possente che richiama l’architettura militare trecentesca ed è tra le poche che ancora conserva quasi integralmente l’antico aspetto esterno. Oggi è una dimora storica con camere, egregiamente restaurata, al suo interno vi sono vari ambienti degni di nota, e di foto, con il solo rischio di doversi fermare a dormire una notte nella grande storia dell’Astigiano. Buon giro quindi e buone foto.