Voce al diritto | 11 dicembre 2021, 07:45

Covid-19, minori e vaccini, quando lo Stato non incentiva, ma obbliga

Covid-19, minori e vaccini, quando lo Stato non incentiva, ma obbliga

“Buongiorno Avvocato, mio marito e io stiamo decidendo se vaccinare o meno nostro figlio contro il Covid-19. Anche se noi siamo vaccinati, nutriamo molti dubbi sull'opportunità di sottoporre alla vaccinazione i bambini. Se succedesse qualcosa a nostro figlio a causa della somministrazione del vaccino, cosa potremmo fare per tutelarlo?”

Cara lettrice, lei ha un dubbio che molti altri genitori hanno e che personalmente anche io ho, se mi permette un riferimento autobiografico, tanto da essere contrario a sottoporre mio figlio dodicenne alla somministrazione.

La risposta alla sua domanda non è però così semplice.

In Italia esiste infatti una Legge, la n. 210/1992, che afferma come chiunque abbia riportato lesioni o infermità, a causa di vaccinazioni obbligatorie per legge, ha diritto a un indennizzo da parte dello Stato.

La norma è chiara: lo Stato indennizza solo nel caso di vaccinazioni obbligatorie.

Anche la Cassazione è dello stesso parere. Di recente, ad esempio, una sentenza (Cass. n. 7354/2021) ha respinto la domanda di ristoro dai danni provocati da un vaccino contro l'epatite A (ossia per un vaccino non obbligatorio, ma fortemente consigliato), sul presupposto che la legge consente di indennizzare solo nel caso di vaccini obbligatori.

Il vaccino contro il Covid-19, come noto, non è obbligatorio, nel senso che non c'é una legge che imponga a tutti di vaccinarsi per questa malattia.

Su questi presupposti, sarebbe semplice risponderLe che, se a suo figlio succedesse qualcosa a causa del vaccino, lo Stato non riconoscerebbe alcun indennizzo.

Si può però dubitare che il vaccino contro il Covid-19 non sia obbligatorio, alla luce delle leggi attuali.

Infatti, il vaccino contro il Covid è oggi diventato sostanzialmente indispensabile per svolgere numerose attività, da quelle più piacevoli, come andare al cinema o al ristorante, a quelle essenziali, come andare al lavoro (molte categorie, come i medici, gli insegnanti o le forze dell'ordine, per poter lavorare sono obbligate a vaccinarsi, salvo dimostrino di essersi ammalati e guariti).

Lo Stato, quindi, non sta più semplicemente incentivando a vaccinarsi, ma sta di fatto obbligando a vaccinarsi, a pena addirittura di non poter lavorare.

Se si accettasse quindi la tesi che il vaccino contro il Covid-19 è ormai diventato un obbligo, allora lo Stato sarebbe a sua volta obbligato, ai sensi della legge n. 210/1992, a indennizzare il cittadino vaccinato nel caso di conseguenze avverse.

Avv. Filippo Testa


Voce al diritto a cura dell'Avv. Filippo Testa
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