“Le donne del vino” – ovvero l’associazione di enologia più grande al mondo, che ad oggi conta 950 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste – vorrebbe introdurre il vino tra le materie previste nel piano di studio degli Istituti Turistici e Alberghieri di tutta Italia.
Un obiettivo ambizioni correlato al fatto che ad oggi nessun Istituto Turistico, a differenza di quanto accade in alcune Scuole Alberghiere, ha attivato corsi sul vino. Questo nonostante l’enogastronomia sia la prima attrattiva per viaggiatori stranieri diretti in Italia: uno su quattro, infatti, dichiara di essere mosso proprio da quella.
“In un’Italia in cui l’agroalimentare è sempre più importante per il turismo – argomentano quindi le promotrici – non è possibile continuare a insegnare solo arte, territori e geografia turistica (66 ore per 3 anni) ai futuri manager dell’incoming”.
Alla luce di ciò, da gennaio, in due Istituti piemontesi (ovvero l’A.F.P. Colline Astigiane di Agliano Terme e la Scuola Enologica di Alba) prenderà il via la sperimentazione che, se funzionerà, nel prossimo anno scolastico verrà sviluppata al di là delle altre regioni pilota già coinvolte (ovvero Sicilia e Emilia Romagna)
“Il progetto – ha spiegato Roberta Lanero, sommelier e docente, nell’ambito della conferenza stampa di presentazione svoltasi questa mattina all’Alberghiero di Agliano – nasce dal desiderio di mettere in contatto gli studenti delle scuole superiori con il mondo del vino attraverso le esperienze che le socie mettono a loro disposizione. Far conoscere la filiera produttiva e le professioni per creare maggiori prospettive occupazionali sono gli obiettivi del progetto in un contesto scolastico dove, purtroppo, non tutti gli istituti annoverano nei loro programmi lo studio dell’enogastronomia quando i flussi turistici a questa legata sono in continua crescita”.
“L'agenzia formativa delle Colline Astigiane è orgogliosa di ospitare nella sede di Agliano Terme questa interessante opportunità di crescita e confronto per i nostri ragazzi delle classi quarte, futuri operatori del turismo enogastronomico”, ha commentato il direttore della scuola Davide Rosa.
“Le Donne del vino – ha aggiunto l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa – dimostrano anche in questa occasione la sensibilità propria dell’associazione nel diffondere la conoscenza del patrimonio vitivinicolo attraverso un nuovo progetto che coinvolge il mondo dell’istruzione. Ritengo infatti che promuovere la cultura del vino tra coloro che diventeranno i futuri operatori dell’incoming sia un valore aggiunto all’interno dei programmi di studio”.
“Abbiamo bisogno di professionisti appassionati e preparati per promuovere e valorizzare le nostre produzioni di qualità e sono lieto che l’iniziativa lanciata da Donne del Vino coinvolga fin da subito il Piemonte considerando che tra i giovani è cresciuto l’interesse per le materie agronomiche ed enogastronomiche legate all’ospitalità territoriale, come ho potuto personalmente constatare”, ha concluso l’assessore.
Dopo i due anni della fase sperimentale, le 950 Donne del Vino intendono rimanere nel progetto formativo solo come destinatarie delle visite didattiche perché hanno al loro interno produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, comunicatrici, esperte di marketing, e sono quindi in grado di proporre agli studenti un’esperienza diretta di tutta la filiera produttiva del vino.
Nel sogno di tutti c’è una nuova generazione di manager che continui la sua formazione anche dopo il ciclo scolastico facendo della conoscenza del vino e dell’agroalimentare un punto di forza del proprio profilo professionale.