Una giornata, il 27 dicembre, che entrerà nei libri di storia. Un giorno che ha cambiato il mondo e sul quale avevamo aspettative enormi.
Il 27 dicembre del 2020, anche ad Asti, arrivarono i primi vaccini, tra attese, emozioni, speranze, perplessità.
Il primo carico di vaccini arrivò scortato dalle forze dell'ordine e dalla Protezione Civile, prima alla Farmacia del Cardinal Massaia, per poi dirigersi verso la Casa di Riposo Città di Asti.
910 le dosi consegnate in Piemonte per la prima storica giornata, 45 ad Asti.
I primi vaccinati: orgoglio e certezze
I primi ad essere vaccinati l'allora commissario della Asl di Asti, Giovanni Messori Ioli (ora direttore sanitario Asl To5) il dirigente della Ginecologia del Cardinal Massaia, Maggiorino Barbero, il presidente dell'Ordine dei Medici Claudio Lucia e tre infermieri della Rianimazione, Martina Alessio , Stefania Santo e Stefano Bertocchini, oltre a 29 ospiti della Casa di Riposo e10 dipendenti.
"Sono emozionato come medico e come commissario della Asl - le prime parole di Messori Ioli - è un momento storico e ringrazio la Regione per aver coinvolto Asti, il mio vuole essere un segnale, tutti dovremmo vaccinarci".
Claudio Lucia ricordò che i vaccini hanno salvato il mondo da gravi malattie come il vaiolo e la poliomielite: "Tutti devono vaccinarsi, ci si deve difendere per tornare alla vita normale, non possiamo vedere tutti questi decessi. Il vaccino è efficace".
Le interviste
La situazione oggi
Tra Natale e Santo Stefano in Piemonte sono state vaccinate16.315 persone. A 1.235 è stata somministrata la prima dose, a 1.411 la seconda, a 13.669 la terza.
Sono circa 375 mila gli appuntamenti per le terze dosi da riprogrammare da qui alla fine di gennaio, in linea con la nuova scadenza del green pass a 6 mesi decisa dal Governo a partire dal 1° febbraio. A questi si sommano le 700 mila convocazioni che erano già state programmate per la somministrazione della terza dose nell’arco delle prossime settimane e circa 200 mila appuntamenti per coloro che devono ricevere il richiamo della seconda dose, oltre alle nuove prime dosi.
In totale, in base alle nuove disposizioni nazionali, saranno quindi oltre 1,3 milioni i vaccini da somministrare in Piemonte da qui alla fine di gennaio, grazie ad un immediato aggiornamento del piano organizzativo che prevederà una maggiore integrazione e potenziamento tra Asl, Aso e territorio, con il supporto dei medici di famiglia e delle farmacie. A questo si aggiungerà un ulteriore impulso alla vaccinazione dei bambini in collaborazione con i pediatri di libera scelta.
Il parere del dirigente Malattie Infettive di Asti, Francesco De Rosa
A distanza di un anno i contagi, purtroppo, sono aumentati, ma la situazione dei ricoveri è decisamente migliorata, come spiega il professor Francesco De Rosa direttore delle Malattie infettive dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti e delle Molinette di Torino, professore associato di Malattie infettive all’Università di Torino. "I numeri dei ricoveri sono molto migliori dell'anno precedente e la situazione è migliorata, il dato va inquadrato in una pandemia mondiale che funziona in modo asincrono e occorre tenere presente che in inverno le malattie respiratorie trovano terreno fertile, anche a causa delle riunioni in casa ecc... Il vaccino ha sicuramente protetto, ma teniamo presente che la copertura vaccinale per le malattie respiratorie non è duratura va dai 6 ai 14 mesi, purtroppo una fetta della popolazione non si è vaccinata e la somma dei fenomeni porta a questi risultati".
"I vaccini proteggono - ricorda De Rosa - è indubbio. Oggi siamo molto al di sotto di quei numeri, ad Asti avevamo cinque reparti convertiti Covid. Il cittadino si deve fidare della scienza. Oggi c'è un reparto Covid che è quello delle Malattie Infettive 22 posti letto nel quale stiamo utilizzando gli anticorpi monoclonali in collaborazione con i medici di base, poi c'è un appoggio di 15 posti letto per casi poco gravi. Non c’è paragone.