Al Direttore - 30 dicembre 2021, 15:10

Malandrone (Ambiente, Asti): "Ai bimbi della Borgo servono spazi educativi, non un nonno in più"

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta del consigliere comunale di minoranza 'in risposta' ad affermazioni attribuite al sindaco Rasero

La facciata della scuola Lina Borgo di Asti

“Vi regalerò un nonno”. E’ la frase che si son sentiti dire alcuni genitori della Lina Borgo dal Sindaco di Asti.

Il Sindaco che ha detto non dipendere da lui l’allungamento dei tempi per sistemare nelle casette i bimbi della Lina Borgo, secondo il resoconto dei genitori, avrebbe detto che al massimo può regalare un nonno a ogni famiglia.

A un Sindaco non è richiesto “regalare”, ma amministrare e una figura educativa, uno spazio educativo non è un “regalo” è un diritto delle famiglie e dei bambini.

Premesso che il Sindaco di una città non regala alcunché, il Sindaco amministra con i contributi della Comunità, dei cittadini e usa soldi pubblici.

Se la frase è stata detta in questo modo, è pure grave dal punto di vista pedagogico, il nonno è una figura affettiva, un educatore, una maestra, una tata sono figure professionali.

L’altra domanda che sorge spontanea è: dove agirebbe lo pseudo-nonno che Rasero indica come battuta?

Gli spazi educativi, necessitano di programmazione, dopo le promesse di riapertura dopo le vacanze, la chiusura anticipata, ora la data di apertura del 17 è pure in forse.

Il Sindaco, che rappresenta l’intera città, continua a gestire e arrogarsi ruoli non suoi: mettersi al centro per la responsabilità delle competenze di altri assessori, farsi portatore di “doni” manco fosse Babbo natale.

Chissà se ora si travestirà da “nonno”, se istituirà l’assessorato ai “nonni” che collochi nonni a genitori sprovvisti, se allargherà le sfere di competenze dell’assessorato più debole (quello di Ferrero), anche alla collocazione di “nonni”, o fonderà una nuova associazione che doni i nonni.

Mi viene da dire che vista l'incapacità di programmare i lavori, dovremmo invece regalare con spirito volontaristico come cittadini una squadra di Umarell che controlli i lavori pubblici, vista l'impossibilità pure per i Consiglieri Comunali di visionare i cantieri.

Un pasticcio comunicativo, una frase che fa capire la distanza dell’attuale sindaco dalla popolazione, che invece di amministrare, programmare, far funzionare la programmazione dei lavori rispetto agli assessorati, si pone in posizione nobiliare e regala… come una Maria Antonietta che ha perso la misura delle esigenze del popolo.

I genitori lavorano, hanno bisogno di sapere tempi chiari, le scuole non sono solo “lavori pubblici”, cantieri mai conclusi, annunci di cantieri contengono persone e sono esperienze educative, diritto fondamentale.

Abbiamo bisogno di cura della città, cura del senso delle parole che un Sindaco dice, di cura del rapporto coi cittadini e non di questo teatrino continuo che ci viene regalato, di cura e presenza nelle scuole per vedere ciò che non va e non di frasi di questo tipo

Mario Malandrone - Consigliere comunale Ambiente Asti

Al direttore


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