Scuola - 10 gennaio 2022, 11:17

Con l'hastag #scuolechiuse, alcuni studenti con tam tam su Instagram e Whatsapp questa mattina non sono andati a scuola

"Nonostante il nostro sindaco si sia impegnato per trovare una soluzione qualcuno ha deciso che le scuole devono rimanere aperte. Non possiamo permetterci di andare a scuola in presenza in una situazione così delicata"

"Siamo stanchi di tutta questa situazione, è ora di cambiare, non vogliamo andare a scuola con la paura". Con questa frase e l'hastag #scuolechiuse, un gruppo di studenti astigiani di diverse scuole superiori, questa mattina non si è presentato all'appuntamento sui banchi.

Punto di partenza un gruppo WhatsApp e il gruppo Instagram 'RaseroUnodinoi', dove scrivono: "Nonostante il nostro sindaco si sia impegnato per trovare una soluzione qualcuno ha deciso che le scuole devono rimanere aperte. Probabilmente tutti noi studenti ci sentiamo più protetti a casa, ma questo momento di ansia/ paura proviene dal fatto che nelle scuole non esiste uno screening adatto, questo comporta numerose classi in DAD per alcuni casi positivi in classe, mettendo in pericolo non solo altre classi ma anche i nostri famigliari i quali ogni giorno lavorano".

I ragazzi, non ritendo di dover andare a scuola in presenza in una situazione così delicata, si sono dati appuntamento in un bar del centro di Asti (con le opportune misure e distanziamento ci si augura), per le loro riflessioni.

"È ora di introdurre un sistema scolastico che ci permetta il regolare svolgimento delle lezioni in presenza, in modo sicuro, che ci permetta di sapere che noi, il nostro vicino di banco, i nostri compagni, i nostri professori siano negativi, che stiano bene.
Siamo costretti a entrare in classe alle 8 del mattino con i professori che vogliono spalancare le finestre, in inverno, per paura che ci sia qualche positivo nelle classi".


Con questo messaggio gli studenti chiedono a tutti gli organi competenti di tenere sotto controllo questa situazione e eventualmente di rivedere questa decisione presa di tenere le scuole aperte.

E prevenendo le solite critiche rimarcano: "Probabilmente a sentire tutte queste lamentele si può pensare che noi giovani siamo una generazione di fannulloni scansafatiche, che vogliamo la didattica a distanza per fare meno fatica, beh la verità è che la maggior parte di noi vorrebbe frequentare le lezioni a scuola dove le spiegazioni sono più chiare e complete, dove ci sono i compagni a tirarti su il morale. Ma per il meglio della società la cosa più giusta per il prossimo è accogliere la dad e aspettare che i contagi diminuiscano.