L’impennata dei casi di Covid di questo inverno sembra aver portato di nuovo alla casella di partenza. Nonostante ciò la scuola non si è fermata: assieme a insegnanti, genitori, studenti, ha saputo rigenerarsi, trovando nuovi modi di comunicare e di adattarsi a una realtà in continua evoluzione. Ne sanno qualcosa anche i ragazzi e le ragazze di Intercultura.
La storia di Raimundo
Giunge ad Asti Raimundo, studente paraguaiano. Il tempo di conoscere la famiglia locale che li ospiterà per un semestre e, con l’aiuto dei volontari di Asti, studierà presso l’istituto “Quintino Sella” dove è già stato predisposto un programma appositamente adattato per lui.
Raimundo fa parte di un gruppo di ben 115 adolescenti in arrivo a fine gennaio nel nostro Paese da tutto il mondo e vanno ad aggiungersi agli altri 370 già approdati in Italia a settembre, come nel caso di Anna, Sorntandon, Tijana e Luciana.
C'è chi scende e c'è chi sale
All’inizio di dicembre, i volontari di Asti, la famiglia ospitante e l’Istituto “Augusto Monti” hanno salutato Nicolas, studente cileno ospitato a Nizza Monferrato, giunto alla fine del suo programma astigiano.
Le migliaia di famiglie e di scuole che in questi 65 anni di vita di Intercultura hanno vissuto un’esperienza di ospitalità possono confermare che accogliere uno studente di un altro Paese è un modo di rigenerarsi come genitori per dare nuova linfa alla famiglia. È una conseguenza naturale: l'energia del nuovo arrivato riempie la vita e il cuore di chi lo accoglie, non solo la sua casa o l’aula scolastica.
Ospitare uno studente dall'estero con Intercultura è un'esperienza che dura nel tempo. Il ragazzo o la ragazza che varca la soglia di casa da sconosciuto, diventa presto un figlio, un amico e lo sarà per sempre. Nella vita di tutti i giorni non mancheranno punti di vista diversi, come succede tra adulti e adolescenti, da superare insieme. Ospitare significa scoprire nuovi valori affettivi e nuove conoscenze delle culture del mondo: la ricetta ideale per arricchire per sempre la famiglia o il gruppo classe.
Lo sa bene la famiglia Toso, di Costigliole d’Asti, la cui prima esperienza di ospitalità risale al 2001 e, periodicamente, ha aperto le porte della propria casa a studenti provenienti da tutto il mondo. Roberta, attuale mamma ospitante di Luciana, dal Messico, ha trovato nello scambio interculturale non solo la possibilità di dare occasione a ragazzi stranieri di affrontare un’esperienza simile a quella che lei ha affrontato – in età universitaria, negli Stati Uniti; ma anche una finestra sul mondo per i suoi due figli, poi partiti per il loro programma all’estero durante gli anni delle superiori, e per la sua famiglia, in continuo allargamento. Ancora oggi, il giorno del suo compleanno, riceve gli auguri in sei lingue diverse, sempre seguiti dall’appellativo “mamma”.
Info utili
Diventare una famiglia ospitante è facile. I volontari di Asti di Intercultura sono a disposizione delle famiglie e delle scuole del territorio per fornire tutte le informazioni, nella persona di Elisa Rebaudengo, referente ai programmi di ospitalità: 3349971606