Cultura e tempo libero - 03 febbraio 2022, 13:00

Vacanze nell’Astigiano cominciando dal suo capoluogo

Primo invito a girare per Asti, ad apprezzare ricche tracce d’antica storia e tanta bellezza, consapevoli dei forti legami con il territorio di cui è capitale

Asti è capoluogo dell’Astigiano. E’ il quarto comune della regione per numero di abitanti e il sesto per superficie. Municipium romano, ducato longobardo, libero comune nel Medioevo, con diritto di battere moneta, diventando rapidamente uno tra i principali centri d’attività mercantili e di credito in tutta Europa. Attorno, in stretto legame d’origine, un territorio antico, creato e coagulato non per iniziativa di principi o di casate signorili, ma per l'attività politica e l'intraprendenza economica della città. Terre che non possono che considerare Asti come proprio naturale punto di riferimento, come propria inevitabile capitale.

Fin qui la bella teoria. Nella pratica, da qualche decennio, il tutto si è sperso, annacquato nel nome e nei comuni obiettivi. E allora l'esigenza primaria è ritrovare il ruolo di capoluogo: dare e avere valori e attrattività da e per l'Astigiano, che significa coagulare attività, interessi e risorse provinciali a favore di un maggiore sviluppo di tutti. Introduzione che apparentemente poco c’azzecca col raccontare un posto bellissimo, a darne spunti di visita, ma invece ne è elemento indispensabile: ogni gita, visita e vacanza nell’Astigiano deve arrivare o partire da Asti; ogni descrizione di colline, borghi, castelli o pievi deve farne emergere la comune origine per portare la ricerca a più luoghi e aumentare la permanenza dei turisti, per aumentare le presenze turistiche.

Detto questo, veniamo al dunque. La prima proposta di visita ipotizza visitatori arrivati un lunedì mattina in uno degli alberghi di via Cavour e che noi vogliamo convincere a fermarsi più giorni a scoprire tutto il meglio di Asti. Il sistema museale cittadino il lunedì e chiuso e allora: arrivate in cima a via Cavour, fino a piazza Statuto dove rimirare una delle antiche torri cittadine, erroneamente descritta in cartello come Dei Guttuari anche se il proprietario era tal Berardo Scarampi. Davanti si apre un'altra piazza, quella del Comune, piazza San Secondo. Qui i due must sono la Collegiata e il palazzo comunale. La prima per l’antico insieme e per l'arte che custodisce. Entrando a sinistra una delle migliori opere di Gandolfino, grande pittore astigiano a cavaliere tra XV e XVI, lo spettacolare polittico dell’Adorazione dei Magi. A destra invece frammenti di affreschi tre-quattrocenteschi, una raccolta di antichi palii e l’accesso alla cripta risalente, nella sua parte più antica, al VII secolo. Di fianco alla Collegiata c'è il palazzo del Comune, opera di Benedetto Alfieri, architetto settecentesco di gran valore e zio di Vittorio. Chiedete in portineria di entrare a dare un'occhiata, per rimirare lo scalone interno e i saloni di rappresentanza al piano nobile. Poi tornate su piazza Statuto e girate a destra in via Quintino Sella fino all’imperdibile Palazzo Gazelli, obbligatorio per entrare prenotarne la visita guidata (348 7152273). Dopo risalite verso corso Alfieri ad incrociare, all'altezza di piazza Roma, a sinistra l’antica torre Comentina, inglobata a fine ‘800 nell’imponente palazzo in stile neogotico detto castello De Medici. A destra, la sede della locale fondazione bancaria dove provare ad entrare, previa telefonata (0141 592730), per rimirare due altre opere spettacolari di Gandolfino, esposte nella sua sala riunioni. Usciti dalla fondazione, dirigetevi a sinistra su corso Alfieri fino al palazzo di Vittorio Alfieri, non sarà aperto, è lunedì, ma dall'esterno, dalla piazzetta detta del cavallo, godetevi la possanza del platano centenario che spunta, spunta per dire, dal giardino del palazzo. Dalla piazzetta prendete poi la via che porta alla Cattedrale, ultima meta di giornata, salvo camminare a piacimento nel bellissimo centro storico che le gira attorno. La Cattedrale è il più rilevante esempio di gotico in Piemonte anche se il suo campanile è romanico. Dentro trovate Asti e la sua antica storia, la sua migliore arte. E poi, domani è un altro giorno e cambia tutto.

Davide Palazzetti