Un successo atteso ieri sera per la prima puntata della seconda stagione di Màkari serie televisiva diretta da Michele Soave liberamente tratta dai romanzi e racconti di Gaetano Savatteri aventi per protagonista il giornalista, scrittore e investigatore Saverio Lamanna (interpretato da Claudio Gioè).
Sono stati 5,4 milioni i telespettatori su RaiUno a seguire la puntata con uno share del 25%.
La magica terra a sud di San Vito Lo Capo
Una serie seguitissima che dal 7 al 21 febbraio porterà gli spettatori nella magica terra di Macari, piccolo paese a Sud di San Vito Lo Capo in provincia di Trapani.
Un suggestivo angolo dove, oltre la bellezza incredibile, si sente forte il profumo di pace e profondità.
Qui Saverio Lamanna (Claudio Gioè), un giornalista diventato portavoce di un influente uomo politico al governo, è stati licenziato dopo aver commesso un'imprudenza sul lavoro e, sconfitto anche sul piano umano su rifugia nel suo paese natale per diventare scrittore.
Arriva l'affascinante Teodoro Bettini
La sua curiosità lo porta su diversi casi del luogo, con il fedele amico Peppe Piccionello, simpatico prezioso e irriverente. Trova l’amore con la splendida studentessa di architettura Suleima che lascia Macari per andare a lavorare a Milano, nello studio dell’affermato archistar Teodoro Bettini, affascinante e umanissimo personaggio interpretato dal canellese Andrea Bosca.
Suleima torna in Sicilia per uno dei progetti del vulcanico Teodoro e lo presenta al fidanzato che non sembra per niente entusiasta del legame che si è instaurato tra i due. La buona notizia è che Teodoro, scoprendo Macari, mette in piedi un disegno che prevede la presenza di Suleima in pianta stabile.
La gioia di Lamanna però ha breve durata perché in Sicilia rimarrà anche Teodoro.
Un personaggio molto simile all'attore
Come finirà questo ‘triangolo’? Suleima prenderà un'altra strada?
Andrea Bosca è molto se stesso in questa serie. Intraprendente, bello, deciso, sorridente, affabile e, soprattutto interessato al sociale e alle persone.
Il suo entusiasmo lavorativo della fiction infatti, sembrerebbe strettamente collegato ad una onlus a cui l’attore canellese tiene molto, #Everychildismychild che ha fondato nel 2017 con altri artisti italiani.
La onlus si occupa di garantire futuro e istruzione ai bambini costretti a vivere in condizioni di profondo disagio a causa di guerre, calamità, povertà, emarginazione e malattia.
Dal debutto con Don Bosco nel 2004, la strada di Bosca è cresciuta ampliando gli orizzonti di un ragazzo che non ha mai perso la strada di casa, tornando nell’Astigiano ogni volta che gli era possibile, mettendo anche ‘le mani in pasta’ nella pasticceria di mamma e papà (ora in pensione).
Da Zodiaco a Si può fare, Pane e libertà, Noi credevamo, Gli sfiorati, Magnifica presenza, Quantico, La porta rossa, teatro, televisione, cinema, Romanzo Radicale che lo ha visto nei panni di Marco Pannella
Un continuo movimento, premi e riconoscimenti. Appuntamento lunedì 14 su RaiUno per scoprire cosa combinerà un astigiano in Sicilia.