Economia e lavoro - 14 febbraio 2022, 07:20

Top manager, un ingegnere astigiano entra tra i primi cento

Floriano Masoero, numero 1 Siemens Italia, all'esordio nella classifica nazionale per reputazione web. Carlo Messina scende al quinto posto, John Elkann risale al quarto

Floriano Masoero

Un astigiano è entrato per la prima volta, in gennaio, nella classifica italiana dei primi cento top manager per reputazione sul web. Si tratta di Floriano Masoero, presidente e amministratore delegato di Siemens Italia dall'inizio di quest'anno.

Sposato, due figlie, laurea in Ingegneria elettronica al Politecnico di Torino e Mba all'Università di Torino, appassionato di ciclismo e arte contemporanea, Masoero ha iniziato la sua carriera professionale in Iveco, nel 2003. Nel 2004 è entrato in Schneider Electric trascorrendovi 10 anni, durante i quali ha ricoperto ruoli marketing e commerciali di crescente responsabilità fra l’Italia e la Francia. Per conto di Eaton è stato a capo del dipartimento marketing a livello Emea.

A Floriano Masoero l'Osservatorio permanente di Reputation Science ha attribuito 36,15 punti, che gli sono valsi la centesima posizione nella graduatoria nazionale di gennaio basata sulla reputazione web, dalla quale è invece uscito, dopo tanto tempo, Alberto Lavazza, presidente dell'omonimo colosso del caffè, che a dicembre era ancora novantanovesimo.

La classifica dei primi cento top manager mostra qualche sorpresa e diversi avanzamenti rispetto al mese precedente, per quanto riguarda i top manager che fanno riferimento al Nord Ovest, per nascita o perchè alla guida di “nostre” imprese. La sorpresa maggiore è rappresentata dall'arretramento di Carlo Messina, sceso dal terzo posto al quinto (73,52 punti). Fra l'altro, Messinanumero 1 di Intesa Sanpaolo che ha come principale azionista la Fondazione Compagnia di San Paolo, a novembre era al primo posto per reputazione sul web, posizione ancora mantenuta da Francesco Storace, amministratore delegato dell'Enel (80,02 punti), che ha preceduto anche Claudio Descalzi, l'ad dell'Eni, secondo con 75,08 punti.

A gennaio, sul podio è salito Giorgio Armani, che era quarto a dicembre, come lo è diventato John Elkann, gran capo di Exor e della famiglia degli eredi di Giovanni Agnelli (74,32 punti). John Elkann, che è presidente pure di Stellantis e della Ferrari, ha riguadagnato una posizione rispetto a dicembre e due rispetto a novembre, mentre era già quarto ad agosto e sesto a settembre.

Invece, è rimasto undicesimo l'alessandrino-milanese Urbano Cairo, azionista di controllo e presidente di Rcs MediaGroup (Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport), che, però, era decimo a settembre e ottavo ad agosto. Invariata anche la posizione della top manager sanremese Cristina Scocchia, neo amministratore delegato della Illy Caffè, oltre che consigliere di amministrazione di Pirelli ed Essilor-Luxottica. Cristina Scocchia, infatti, è risultata 19.a, mentre era 21.a a novembre, 25.a a ottobre e ancora più indietro nei mesi precedenti.

Un balzo in avanti, a gennaio, è stato fatto sia da Carlo Tavares, l'amministratore delegato di Stellantis, salito al 26.o posto (54,26 punti) dal 35.o di dicembre sia dal genovese Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo, dopo esserlo stato di Mps e di Unicredit, salito al 31.o (52,31 punti) dal precedente 38.o. Entrambi hanno così sorpassato Marco Patuano, alessandrino, classe 1964, presidente della quotata multiutility A2A, oltre che consigliere di amministrazione del Milan, di Telit e Digital Value, vice presidente di Utilitalia e titolare della Mp Invest. Patuano, 31.o a dicembre e a novembre, è diventato 34.o, con 51,51 punti.

Un altro notevole salto in avanti, come nell'ultimo mese 2021, è stato fatto anche da Giovanni Ferrero, presidente dell'omonimo gruppo dolciario nato ad Alba e romanziere di successo (la sua nuova opera è intitolata “Blu di Prussia e rosso porpora”). Ferrero è salito al 38.o posto (49,59 punti) dal 43.o di dicembre e dal 52.o precedente. Lo stesso ha fatto il torinese Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo. Gros-Pietro è diventato 43.o con 48,4 punti; mentre era 50.o a dicembre e 48.o a novembre. Una posizione l'ha guadagnata anche Andrea Agnelli, il presidente della Juventus, risalito al 40.o posto (49,15 punti) da 41.o di dicembre.

Grandi sorpassi sono stati fatti a gennaio da Benedetto Vigna, neo amministratore delegato della Ferrari, che già era avanzato di dieci posizioni in dicembre e salito così dal 65.o al 54.o posto (46,42 punti); Luigi Corradi, genovese, amministratore delegato e direttore generale di Trenitalia, risultato 55.o, con 46,14 punti, dal precedente 71.o e l'83.o di novembre; il piemontese Gabriele Galateri di Genola, presidente delle Generali (45,81 punti), 56.o dal 60.o di dicembre e Oscar Farinetti, uno dei cuneesi più conosciuti, non soltanto in Italia. 64.o (44,50 punti) mentre era 71.o il mese prima.

Il torinese Paolo Gallo, amministratore delegato di Italgas, è calato dal 73.o posto al 74.o (41,62 punti); mentre hanno conservato lo stesso piazzamento i due immediati inseguitori: Rodolfo De Benedetti, presidente di Cir, la holding dei tre fratelli figli figli di Carlo, 91.o (37,79 punti) e Silvia Merlo, la top manager più nota del Cuneese, 93.a, con 37,35 punti. Silvia Merlo è entrata nella top 100 della reputazione web per la prima volta a maggio, in seguito alla sua nomina a presidente della Saipem; incarico che si è aggiunto a quelli di amministratore delegato dell'omonima impresa di famiglia, oltre che, fra l'altro, a quello di consigliere di amministrazione della quotata spezzina Sanlorenzo e di neo presidente della fondazione che sostiene l'ospedale di Cuneo.

Infine, sono scivolati nella classifica di gennaio gli ultimi tre top manager del Nord Ovest che figurano nella top 100: Alessandro Binello, torinese, classe 1970, fondatore e amministratore delegato di Quadrivio Group, uno tra i maggiori operatori nel settore del private equity e degli investimenti alternativi (97.o con 36,40 punti, dal precedente 95.o); Marco De Benedetti, direttore generale di Carlyle, consigliere di amministrazione di Cir e di Moncler, da 97.o a 98.o (36,33 punti) e Marco Durante, torinese, presidente e fondatore de LaPresse, da 98.o a 99.o 36,20.

 

Redazione