La notizia del 2 febbraio scorso, nella quale l’Assessore Marco Gabusi ha comunicato il parere favorevole espresso dal Comitato Interministeriale per il finanziamento di 135 milioni di euro finalizzato alla realizzazione di quattro opere strategiche per il territorio regionale, ha riaperto il dibattito tra le diverse forze politiche.
Un tema così complesso non può che richiedere un’analisi attenta e priva di considerazioni meramente ideologiche. Per questa ragione, la risposta di Azione sul progetto relativo alla Tangenziale Sud-Ovest ha avuto come obiettivo quello di analizzare criticità ed opportunità connesse alla realizzazione dell’infrastruttura.
L’unico progetto che è stato oggi presentato in via preliminare prevede un percorso lungo 6 km, dei quali 1,5 Km in galleria. Complessivamente, la soluzione fino ad oggi prospettata prevede la realizzazione di un viadotto sul Tanaro, la doppia galleria sotto la collina di Valle San Pietro e l’attraversamento del Sic Stagni di Belangero. L’asse principale si svilupperebbe nella direzione Nord-Sud, allacciandosi a Nord con la SR10, in prossimità dello svincolo Asti-Ovest dell’autostrada A21 Torino-Piacenza e, a Sud, con l’innesto nell’autostrada A33 Asti-Cuneo, in prossimità della località Rocca Schiavino.
Parliamo di un’opera notevole e ingente per Asti, tanto dal punto di vista economico quanto da quello paesaggistico. Nondimeno, tale infrastruttura è fondamentale per la viabilità cittadina e territoriale, ancor più oggi dove il finanziamento pari a 40 milioni di euro permette di alleggerire l’onere finanziario necessario alla sua realizzazione.
Non si possono nascondere le criticità connesse ai vincoli paesaggistici, né possiamo negare l’impatto sulla bellezza del nostro territorio: tuttavia, se l’aspetto paesaggistico non è da sottovalutare, non lo sono neanche quelli ambientali connessi alla salute dei cittadini astigiani, oggi ostaggio di un basso livello di salubrità dell’aria, né la sicurezza delle arterie stradali oggi pesantemente compromesse lungo l’intero anello costituito da corso Savona, Gramsci, Don Minzoni e Torino.
Queste ragioni ci spingono a considerare l’opera non soltanto strategica, ma fondamentale sia per il traffico pesante, che per quello pendolare e turistico, con particolare riguardo alla riqualificazione del sud astigiano e del collegamento con il torinese e l’ospedale Massaia.
Riteniamo altresì importante il mantenimento del progetto a due corsie, poiché la variante “leggera”, configurandosi più come una circonvallazione che come una vera e propria tangenziale, potrebbe non giovare all’alleggerimento del traffico pesante nelle arterie dell’anello urbano: la conseguenza sarebbe la realizzazione di un’opera onerosa, paesaggisticamente impattante, senza ottenerne pienamente i benefici che altrimenti ne deriverebbero.
Fausto Fogliati
Marco Mogliotti
Federico Lucia