L’alta gamma piemontese protagonista a Dubai in un evento da 150 meeting b2b (business-to-business, cioè tra aziende) con possibili compratori dagli Emirati Arabi e non solo. 80 buyers e 16 imprese dalle principali province della Regione che si incontreranno sono incontrati oggi e fino a domani all’interno del Waldorf Astoria.
Il mercato piemontese si apre così alle nuove opportunità e viceversa gli imprenditori, i designer e i retailers medio orientali hanno l’opportunità di conoscere prodotti di alta qualità con marchi spesso poco conosciuti.
Il lusso “made in Italy”, da Dubai ad Abu Dabhi, va di moda e piace e, nonostante il blocco degli ultimi due anni a causa del covid, domanda e offerta si stanno di nuovo incontrando. Lo hanno fatto in presenza in questo workshop organizzato dalla Regione Piemonte e da Ceipiemonte nel contesto delle attività della Piemonte Week a Expo Dubai.
Le aziende durante il primo pomeriggio di incontri hanno ricevuto anche il vice ministro allo sviluppo economico, Gilberto Pichetto Fratin, il quale era già in visita ieri a Dubai per incontrare i rappresentanti del mondo industriale ed economico italiano.
I marchi
16 i marchi del design e del lusso che hanno esposto i loro prodotti agli emiri, anche con pezzi particolari e molto curiosi.
La penna Aurora, che ha superato i 100 anni di attività, e che ha realizzato le penne in diamanti utilizzate come regalo dalla casa reale Saudita; artigiana di parquet Brondello Emilio, con i suoi prodotti su misura e fatti a mano artigianalmente; la Coltelleria Silvano Collini, tutta a gestione familiare che è stata passata di generazione in generazione dal 1929 e che ora fornisce coltelli personalizzati a chef e cuochi di tutto il mondo; c’è poi la Creative Cables, con le sue lampade con tutti i materiali possibili da cui far passare i cavi elettrici, dal legno alle corde; le due aziende Fim e Coro, la prima che produce ombrelloni e arredi per esterni, ma aveva iniziato con gli ombrelli da pioggia nel 1893 e oggi a Dubai vende agli hotel di lusso ormai da 10 anni, la seconda acquistata dalla stessa Fim per essere rilanciata nella vendita di arredi dal design chic e minimalista; e a Dubai per la prima volta è volato anche Marco Giverso con i suoi anelli in “oro etico” e diamanti canadesi sostenibili; non poteva mancare chi realizza cuscini e biancheria intima per le principesse arabe, Maison Claire, che tra i lavori più imponenti conta un centro tavola a forma di ferro di cavallo; tra gli imprenditori coinvolti anche l’allievo di Renzo Piano, Marco Visconti, con il suo studio di architettura mira invece a costruire proprio a Dubai una fabbrica di ultima generazione dalle linee futuristiche; Simone Ferrer di Incanto, cerca di ammaliare le aziende di interior degli Emiri con mosaici “matematici” colorati e di fantasia; e poi i gioielli di design di Manuel Vaccari, vendute in tutto il mondo ma disegnate e prodotte ancora nella sua Valenza; l’azienda cavallermaggiorese Olivero Pannelli, fondata nel 1991, e che realizza laminati di tutte le forme e i materiali; e ancora l’alta gioielleria di Roberto Casarin, a Dubai ormai da trent’anni con la sua produzione di pezzi unici; ma c’è anche il rubinetto in oro massiccio della Rubinetteria Giulini G., un pezzo singolare ma che va incontro al gusto degli Emiri; il marchio Giardino di Legno dell’azienda Silat che con materiali in tek fornisce i parchi e ville di clienti provenienti da tutto il mondo dalla Russia agli Emirati Arabi Uniti; infine, l’impresa di tessuti Simta che dal 1949 crea tende e tessuti con prodotti di finissima qualità.