Il governo, afferma il Nursind Piemonte in una nota stampa, ha stanziato fondi extra tetti di spesa finanziari con finalità specifiche, alcuni dei quali potevano venire utilizzati per assunzioni a tempo indeterminato di infermieri già dallo scorso anno.
Nello specifico si tratta di 25 milioni dal decreto rilancio per potenziamento adi (assistenza domiciliare); 35 milioni per infermiere di comunità sempre previsti dal decreto rilancio; 35 milioni previste dal DM 71 per infermieri di famiglia destinati a case, ospedali di comunità e centrali operative territoriali per un totale di 95 milioni di euro. Oltre a 20 previsti dal Piano Arcuri per il potenziamento delle aree critiche, per un totale complessivo di 115 milioni di euro.
“Tutto ciò significa che il governo ha finanziato oltre 3.000 infermieri al Piemonte – afferma Francesco Coppolella, segretario regionale Nursind – A questo bisogna ancora aggiungere che la normativa vigente sulla spesa del personale ha previsto un incremento dei tetti di spesa del 10% Che fine hanno fatto queste risorse?”
“C’è da precisare – aggiunge Coppolella – che le risorse assegnate possono essere utilizzate in deroga ai tetti di spesa ma rispettando l’equilibrio del bilancio della sanità regionale. Il forte dubbio che abbiamo è che tali risorse saranno o debbano essere utilizzate per ripianare un buco della nostra sanità regionale che non ci è dato sapere a quanto ammonta”.
“La forte preoccupazione – prosegue il segretario Nursind – è quella che si possano perdere importanti finanziamenti destinati essenzialmente al personale sanitario e in particolare quello infermieristico. D’altro canto crediamo che se lo stato destina risorse finalizzate ad uno scopo non debbano essere utilizzate per altro. Non vorremmo che per tale motivo le perdessimo. Le aziende inoltre lamentano di non aver ancora ricevuto fondi destinati alla spesa covid”.
Altro tema d’attualità è quello delle stabilizzazioni: “Stiamo parlando di oltre 2.000 operatori con contratti in scadenza tra il 2022/2023 – spiega il segretario Nursind Piemonte – La legge di Bilancio dice che dovranno essere stabilizzati gli operatori che siano stati reclutati a tempo determinato con procedure concorsuali e che abbiano maturato, al 30 giugno 2022, almeno 18 mesi di servizio, anche non continuativi, alle dipendenze di un ente del servizio sanitario nazionale, di cui almeno 6 mesi nel periodo intercorrente tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022”
“La Regione dice che questo dovrebbe essere fatto dalle aziende nel rispetto dei tetti di spesa. Ci sono o non ci sono le risorse e se non ci sono si troveranno? Si chiederanno? Il rischio è che tanti di loro siano lasciati a casa e neanche vogliamo accordi senza finanziamenti”.
“Se le cose stanno come pensiamo – conclude Coppolella – la Regione dovrà parlare chiaro e dovrà necessariamente chiedere risorse al governo. Oggi stesso scriveremo al presidente della Regione per avere delle risposte, senza dimenticare l’impegno preso a parole per premiare gli infermieri”.