Anche Ambiente Asti interviene sulla querelle Asp. Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa.
Come gruppo Consigliare abbiamo letto con attenzione le risposte date dall'Assessore Berzano sul tema Asp
1.Innanzitutto Berzano non commenta le critiche mossegli circa la gestione della trattativa che ha completamente escluso il consiglio comunale e secretato tutti i documenti contrattuali: un grave vulnus all'esercizio della democrazia che non può essere accettato e costituisce un esempio grave. Ancor più grave se pensiamo alla sua perentoria richiesta ai consiglieri di maggioranza di non obiettare e non proporre emendamenti che, a suo dire, stravolgerebbero gli equilibri del "patto" concordato tra Comune e ASP.
2. L'amministrazione Rasero è in carica da 5 anni ma ha atteso gli ultimi sgoccioli del suo mandato per "imporre" gli impegni con IREN. Certo, sono stati anni difficili causa pandemia ma i consiglieri di minoranza e le forze sociali più volte avevano richiamato l'urgenza di revisionare i rapporti di forza anche alla luce delle scadenze, senza che l'amministrazione agisse in tal senso.
Ha cambiato 4 Presidenti di Asp e 2 assessori alle partecipate.
3. Dalle parole di Berzano traspare chiaramente la debolezza contrattuale con la quale l'amministrazione Rasero ha affrontato la trattativa e ci conferma l'idea che gli accordi pattuiti tengano soprattutto conto del timore di una disputa in tribunale per la questione teleriscaldamento.
4. Prendiamo anche atto che Berzano concorda con la privatizzazione di fatto dei primari servizi pubblici e sull'azzeramento del ruolo dei Comuni nella loro gestione, anzichè credere nel ruolo anche futuro di una ASP ben guidata dall'ente locale, rafforzata e dunque competitiva.
Molti Comuni italiani, ad esempio, hanno deliberato per chiedere al Governo lo stralcio dell’articolo 6 dal DDL Concorrenza con cui si affiderebbero al mercato i servizi essenziali rendendo residuale la loro gestione pubblica, costringendo gli Enti Locali a “giustificare” (letteralmente) il mancato ricorso al mercato: non ci pare che il Comune di Asti faccia parte di questo elenco di enti che con risolutezza chiedono di consentire al sistema pubblico di conservare una legittima funzione fondamentale e i diritti ad essi collegati. Da presidi di democrazia di prossimità i Comuni saranno ridotti a meri esecutori della spoliazione della ricchezza sociale, con la piena accettazione di Berzano e dell'amministrazione Rasero.
Inoltre se andiamo a vedere gli assi principali dell'ASP possiamo dire alcune cose:
1) Non si è deciso molto sui trasporti, al massimo si è proposta una soluzione in antitesi con la mobilità sostenibile, balenando alcuni tagli ai trasporti soprattutto riguardo alle frazioni. Non si è attuato il piano e i trasporti non sono migliorati, non si è avviato un piano della mobilità, non si è avviato un piano dei trasporti all'altezza di una città capoluogo di provincia.
Sul trasporto pubblico nella classifica degli ecosistemi urbani di Legambiente siamo 77° su 105, in bassa classifica.
Siamo però tra i Comuni con più alto uso di auto.
Per una città che ha investito risorse per un piano della mobilità, che doveva secondo le indicazioni Europee pedonalizzare vaste aree, davvero poche risorse per i trasporti, il piano di trasporto pubblico locale presentato e non attuato (per fortuna)avrebbe indebolito il servizio di trasporto pubblico soprattutto per chi proviene dalle frazioni.
2) Sui rifiuti, poco si è fatto per incentivare la differenziata e si è andati verso un 'altra direzione, seguita da pochi Comuni, che non da risultati eccellenti rispetto alla differenziata.
Mentre gli altri capoluoghi di Provincia crescevano in termini di percentuale di differenziata, Asti scivolava in classifica.
Si sta ipotizzando un passaggio verso un peggioramento della raccolta differenziata, con il ritorno ai cassonetti. Si è sbandierata questa proposta come innovativa e simile ad altre città italiane virtuose, si è preso ad esempio Parma, ma a Parma i rifiuti vengono raccolti porta a porta e si è introdotto un metodo di pagamento puntuale.
Andando a scorrere la classifica di Legambiente ha perso ben 15 posizioni nella raccolta differenziata e con il nuovo modello perderemo ancora posizioni.
Di certo non un bel biglietto da visita per una città che ha annunciato una svolta green a parole, preoccupandosi di cannucce di plastica, piuttosto che dell'enorme quantità di rifiuti abbandonati sul territorio, che spesso ricadevano nei costi a carico di proprietari dei terreni. Insomma una politica di annunci, qualche iniziativa simbolica e un piano che allontana la città, un tempo virtuosa sulla differenziata dalle percentuali di altri capoluoghi di Provincia.
3) Sul tema dell'Acqua, non si è scelto nulla, non c'è una visione e una riflessione sul futuro gestore del settore idrico dell'ATO
4) Sul Teleriscaldamento, pratica mai discussa in 5 anni, il cui progetto in ospedale si è concluso con una missiva, non vi è nessuna proposta votata in Consiglio e sulla vicenda AEC, l'azienda nata per teleriscaldamento e illuminazione pubblica, di fatto continuiamo a utilizzare lo stesso servizio per un'illuminazione pubblica pessima.
Di tutto ciò, inoltre come gruppo consiliare, siamo grati a chi ha voluto fare l'accesso agli atti e condividere con noi documenti su patti parasociali, contratti di servizio,è davvero triste che su questioni così importanti si debba chiedere documentazione, per poterla studiare, documentazione che dovrebbe essere pubblica, ma che invece viene avvolta nel mistero quasi come fossero documenti del Pentagono.
Insomma Il Consiglio Comunale soggetto istituzionale al quale, per legge, sono deputati gli indirizzi, si pronuncerà al termine dei percorsi, quindi a decisioni precostituite e irreversibili.
Crediamo che decisioni così importanti, sull'azienda di cui detiene la maggioranza il Comune, non possano essere descritti nella narrazione come fitta rete di incontri, quasi a lume di candela, tra Comune (Giunta? Sindaco? Assessore alle partecipate..) e socio privato, ma che debbano coinvolgere il Consiglio Comunale, la società civile in un dibattito ampio.
Ambiente Asti