Politica - 25 marzo 2022, 19:27

Calenda: "Asti e bellissima, certo non inferiore ad Alba, ma il conservatorismo le impedisce di spiccare il volo" [GALLERIA FOTOGRAFICA E VIDEO]

Intensa giornata astigiana per il fondatore e Segretario di Azione, che ha spaziato dalla cultura all'avversione per l'immobilismo (anche riguardo i termovalorizzatori)

Carlo Calenda e Marco Demaria ritratti da Merfephoto - Efrem Zanchettin (autore dell'intera fotogallery di questo servizio) durante la video intervista che il segretario di Azione ci ha concesso

C’era molta curiosità per la visita astigiana di Carlo Calenda, in città per supportare la candidatura a sindaco del musicista Marco Demaria – candidato sostenuto anche da Italia Viva, Più Europa e dall’associazione Volt – e l’istrionico fondatore e leader di Azione non ha certo deluso le elevate aspettative. Tanto interloquendo con la stampa prima dell’incontro ufficiale e sia durante il suo discorso introduttivo tenuto nella splendida Sala degli Specchi di Palazzo Ottolenghi.

“Il civismo comunale è la più antica e nobile forma di partecipazione, di cui abbiamo tutti un gran bisogno – ha affermato – e Asti da questo punto di vista ha una storia d’eccellenza. Mi sono preso mezza giornata per visitare la città, che è ciò che consiglio a tutti gli altri leader nazionali che verranno qui, e sono stato fortemente colpito proprio dalla sua storia. Che è una storia di municipalismo nell’accezione migliore, con le cento torri, con il ruolo dei Savoia e molto altro ancora. Inoltre ho visto e molto apprezzato la mostra sui Macchiaioli”.

ASTI NON E' SECONDA AD ALBA, MA IL CONSERVATORISMO LA FRENA

“Io credo Asti abbia tutte le caratteristiche per non essere seconda ad Alba sul fronte culturale ha aggiunto –, ma ciò nonostante ho riscontrato che questa città ha forti elementi di conservatorismo che le impediscono di spiccare come meriterebbe. Io penso si debba fare un grande lavoro insieme ad Alba, non contro Alba, per creare un polo turistico ampiamente attrattivo”.

L'ENDORSEMENT VERSO IL NUCLEARE E I TERMOVALORIZZATORI

Dalla cultura, ‘terreno’ familiare al candidato sindaco, è passato a un ‘nervo scoperto’ della politica astigiana ormai da anni: “Ormai a discutere se valga la pena o meno fare dei termovalorizzatori siamo rimasti solo noi romani e voi astigiani. I termovalorizzatori sono quanto di più prossimo all’energia circolare esista attualmente. Dobbiamo smetterla di dire no a termovalorizzatori, nucleare e ogni altra struttura in grado di produrre energia e nel contempo lamentarci che le bollette sono troppo alte”.

SERVE UNA FORZA RIFORMISTA ALTERNATIVA A DESTRA E SINISTRA

Calenda non ha poi trascurato di motivare la nascita e le politiche di Azione: “Noi ci presentiamo con una lista civica, ma che ha una valenza politica. Serve, nel locale come nel nazionale, un polo riformista in grado di capire che nelle fasi di transizione come quella che stiamo vivendo è necessario essere forti e sapere fare delle precise scelte”.

“Penso – ha vaticinato – che alle prossime elezioni politiche si presenteranno due coalizioni: una di destra, per quattro quinti sovranista che dice no all’Europa e fino a ieri andava in giro con la maglietta di Putin, una coalizione che non può governare un Paese che dipende fortemente dall’Unione Europea. Quella di sinistra sarà formata per metà dal M5S, da SEL e dai Verdi che qui in Italia dicono no a tutto. Quando si tratterà di parlare di termovalorizzatori, infrastrutture e nucleare, l’una e l’altra non saranno in grado di trattare questi temi. Io credo che non si possa pensare che dopo Draghi tutto torni come prima di Draghi”.

CHI SE NE IMPORTA DI FARMACISTI E FONDAZIONI BANCARIE: LE COSE SI POSSONO CAMBIARE

“Azione è liberal-progressista e pone al centro cultura dell’istruzione, in un Paese che tecnicamente è il più ignorante d’Europa a fronte di un passato glorioso. E’ un disastro di dimensioni apocalittiche. Per cui sosterremo la lista civica per Demaria sindaco anche perché è una persona di grande cultura ed è un aspetto fondamentale per occuparsi di cosa pubblica. La sua preparazione sulla storia di questa città, può divenire davvero un grande volano di crescita, sia economica che culturale. Questa città ha bisogno di aprirsi e chi se ne importa se ci sono due farmacisti e una fondazione bancaria che decidono tutto: le cose si possono cambiare”.

LA PAROLA AL CANDIDATO SINDACO

Subito dopo ha preso la parola, per la prima volta in pubblico in veste di candidato sindaco, Demaria: “Sono tra le prime tessere astigiane di Azione e da un paio d’anni lavoro secondo una filosofia politica nuova che mi ha appassionato, ovvero vedere le cose con laicità, affidandosi allo studio di persone competenti per poi fornire una risposta ponderata da uno studio

“L’arrivo di questa proposta di candidatura è stato pesante da vagliare – ha aggiunto –, ma mi avvalgo di team di persone con grande esperienza politica e amministrativa. Per cui in questa logica penso di poter proporre per Asti un buon programma, una buona amministrazione e una visione di città positiva verso il futuro in cui portare Asti fuori dalla stagnazione. Abbiamo un potenziale enorme, in gran parte inespresso”.

LA BELLEZZA, SENZA PROGETTUALITA', NON BASTA

“Ma essere bella non basta – ha ammonito –, perché se non c’è progettualità e comunicazione di questa bellezza, se non c’è attività culturale, sociale, politica la città resta stagnante, adagiata sul proprio ombelico e non muove passo. Ad Asti si può vivere molto bene, Abbiamo a che fare, però, con problemi infrastrutturali, con un territorio fatto di centro cittadino e territorio comunale quasi pari a Milano, con le frazioni in cui vivono decine di migliaia di persone delle 80.000 che vivono ad Asti e ciascuna frazione va valutata secondo le proprie esigenze”.

“Se facciamo politica esclusivamente dall’ottica di piazza San Secondo e corso Alfieri vediamo una prospettiva – ha affermato –, ma sarà mia cura andare nelle frazioni per far capire a chi abita le frazioni che ci sarà dialogo costante e un tavolo di lavoro aperto per loro”.

LA MIA CANDIDATURA E' UN VALORE AGGIUNTO

Ha infine concluso il suo intervento spiegando perché gli elettori dovrebbero sceglierlo: “La mia candidatura vuole essere un valore aggiunto fatto di programmi, proposte, gestione dell’ordinario e da un grande spirito di servizio e collaborazione, che spesso qui manca. Abbiamo manifestazioni importantissime, che si conoscono troppo poco. E per quanto riguarda le infrastrutture, non riusciamo a pensare a nulla perché si vuole rimanere immobili. Ma dopo una crisi sanitaria e politica come quella che abbiamo vissuto e stiamo vivendo, non possiamo pensare basti stare immobili”.

“In quest’ottica – ha concluso – penso che votare e avere presente un programma politico di respiro, con la sicurezza che sia di valore perché ponderato, sia la scelta migliore. Ritengo di essere capofila di un gruppo di estremo valore, in cui tutti si stanno mettendo a servizio, c’è forte passione e amore per Asti”.


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