Politica - 07 aprile 2022, 18:17

Le opposizioni annunciano 'battaglia' in ogni sede sulle pratiche Asp

Hanno già chiesto un incontro in prefettura e preparato segnalazione alla Procura. In programma anche ricorsi al TAR e all'Autorità Nazionale Anti Corruzione

Nell'immagine (Ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin), da sinistra a destra: Massimo Cerruti, Luciano Sutera Sardo, Maria Ferlisi, ANgela Quaglia, Mauro Bosia, Mario Malandrone, Angela Motta, Giorgio Spata e Michele Anselmo. Unico assente, per pregressi impegni, Giuseppe Dolce (PD)

Come ha molto ben evidenziato il capolavoro di Akira Kurosawa “Rashomon” (1950), è praticamente impossibile addivenire a una ‘verità assoluta’ in merito alle cose umane e la politica, naturalmente, non fa eccezione.

Pertanto l’interpretazione fornita dalle opposizioni e dal sindaco in merito alle tre sedute di Consiglio comunale astigiano convocato (anche) per discutere importanti pratiche inerenti Asp sono inevitabilmente divergenti.

L’unica certezza, tanto che si legga il punto di vista della maggioranza che quello del primo cittadino (CLICCA QUI per rileggere l’articolo), è che si è trattato di sedute estremamente ‘battagliate’ e che si preannunciano tali anche le sette successive, convocate nel primo pomeriggio di oggi a partire dal 12 aprile.

Del resto il tema, su cui da mesi si confrontano l’assessore Berzano e alcuni esponenti dell’opposizione, è delicato e rilevantissimo, poiché si parla del futuro della principale azienda astigiana, di cui il Comune è socio di maggioranza con il 55%, mentre il restante è in quota al raggruppamento NOS che vede Iren detenere il grosso della partecipazione.

A riprova della importanza del tema, questo pomeriggio i consiglieri di opposizione hanno convocato una conferenza stampa congiunta per illustrare il proprio punto di vista, fortemente critico nei confronti di una pratica che, come hanno ribadito più volte in passato, sarebbe stata gestita in modo verticistico, esautorando di fatto il Consiglio dal proprio ruolo con l’obiettivo di tramutarlo in un consesso di “passacarte”. Di documenti ritenuti comunque illegittimi, poiché approvati dopo il termine, fissato dagli accordi tra le parti, della convocazione dei comizi elettorali.

Con l’aggravante, per quanto concerne la seduta di ieri sera, di aver importo il contingentamento, ovvero il limite di 300 minuti (150 per l’opposizione e 150 per la maggioranza) di seduta.

BOSIA: BERZANO NON SI TRINCERI DIETRO LA FIGURA DI ASSESSORE TECNICO

“Ci hanno chiesto di affrontare il più importante pacchetto di provvedimenti su Asp, reso disponibile per la consultazione solo pochi giorni prima, con una pratica bulgara in cui tutta la maggioranza sbuffa perché le opposizioni vogliono esprimersi, mentre loro si limitano ad alzare la mano per approvare”, ha esordito Mauro Bosia (Uniti si può)

“Sono una persona molto schietta – ha aggiunto – e quindi dico chiaramente che non ho apprezzato affatto che nessuno della maggioranza sia intervenuto nei 150 minuti a loro disposizione. Si sono limitati a ratificare decisioni prese da altri, in separata sede”.

“In queste settimane ci hanno definiti in ogni modo – ha aggiunto – ma non voglio cadere nelle provocazioni, pertanto riconosco a Berzano di essere una persona rispettabilissima, ma che non può pretendere di fare l’assessore tecnico quando rappresenta le responsabilità politiche di una coalizione di centro-destra. Contingentando e non considerando le nostre pregiudiziali hanno voluto mandare tutto in caciara, nonostante lo stesso Berzano, che stavo osservando mentre presentavo i miei emendamenti, annuisse evidentemente ritenendo che stesso dicendo cose sensate”

MALANDRONE: CI DICANO SE IL CONSIGLIO HA ANCORA DEL POTERE O SE E' FATTO DI STATUINE

Dopo aver ripercorso gli ultimi anni dei rapporti tra Comune e Asp, dalla lettera con cui Rasero si sganciava dal progetto di teleriscaldamento alle variazioni nell’assetto di NOS che hanno portato Iren a diventarne egemone, Mario Malandrone (Ambiente Asti) ha sbottato: “Siamo arrivati all’estremo in cui il socio privato dà indicazioni a sindaco e assessore sul da farsi, esautorando il Consiglio. In tanti anni di politica, credo non sia mai capitato prima. Ci dicano se consiglio comunale ha ancora qualche potere o se è fatto di statuine che hanno fatto qualche giro su manifesti e bus”.

“L’accordo è zeppo di mancanze – ha proseguito – ma, soprattutto, se guardiamo al know-how di Iren da cui prendiamo le modalità di raccolta differenziata, vediamo che rischiamo di passare dal 70% attuale a un risicato 50% delle città in cui si opera con quelle modalità”.

QUAGLIA: E' PALESE UNO SPREGIUDICATO DO UT DES IN FAVORE DEL SOCIO PRIVATO 

“Siccome mi hanno detto che sono una maestrina, che comunque per me non è affatto un’offesa perché sono orgogliosa di esserlo stata – ha affermato Angela Quaglia (CambiAMO Asti) – io come i colleghi mi sono studiata a lungo le pratiche per esercitare con consapevolezza il mio ruolo, a differenza dei consiglieri di maggioranza che si fidano ciecamente del loro leader”.

Dopo aver ripercorso a sua volta le presunte carenze dell’Amministrazione nella gestione dei numerosi punti contestati (dal teleriscaldamento all’assegnazione della gestione dell’illuminazione pubblica), la consigliera ha rimarcato che “Sono evidenti una serie di illegittimità su profili e per gruppi diversi che rimarcano uno spregiudicato do ut des al socio privato, cui si sono consegnati mani e piedi. Esistono profili di violazione della concorrenza e gravi danni in capo ad Asp, oltre a arrendevolezza nei confronto del socio che ha dettato i tempi di approvazione”.

“Voglio anche comunicare – ha concluso – che abbiamo chiesto un appuntamento in prefettura e preparato una segnalazione presso la Procura della Repubblica, cui seguiranno ricorsi al TAR e all’Autorità Anti Corruzione”.


MOTTA: HANNO SMANTELLATO 17 ANNI DI ASSETTI PORTATI AVANTI ANCHE DA SINDACI DI CENTRODESTRA

“Berzano ha più volte affermato di essersi trovato a dover sistemare problematiche conseguenti decisioni della precedente amministrazione – ha esordito Angela Motta (Italia Viva), che ha militato a lungo nel PD – Voglio far presente all’assessore che loro in realtà hanno messo in discussione l’assetto deciso e portato avanti dai sindaci, anche di centrodestra succedutisi dal 2000. Assetto sempre finalizzato a garantire servizi e sviluppo dell’azienda. Inoltre, nel chiude la transazione, hanno di fatto ammesso il torto da parte del Comune, una cosa che non si è mai vista in ambito giuridico”.

“Si poteva ritenere che i patti parasociali precedenti fossero migliorabili o cercare confronto su altri punti – ha aggiunto - ,a questo trasformare un contenzioso legare in una battaglia politica è ciò che più ha danneggiato i rapporti e portato alle dimissioni del precedente CdA di Asp voluto dal centrodestra. Siccome il presidente Negro e il vice Morando avevano dichiarato di dimettersi perché impossibilitati a portare avanti le istanze del Comune, mi chiedo se anche il presidente Imerito si dimetterà vista l’enorme prevalenza dei privati”.


CERRUTI: SIAMO ANCORA IN DEMOCRAZIA O SIAMO DIVENTATI UNA SPECIE DI SULTANATO?

Ancora più duro l’intervento di Massimo Cerruti (M5), secondo cui “Ieri si è vissuta una pagina veramente nera di questa Amministrazione. Quando si parla di comprimere e condensare pratiche differenti in una sola, dal punto di vista di metodo è stato un colpo di mano terribile. Io respingo totalmente al mittente le parole di Berzano che ci accusa di comportamento irresponsabile, rispedendo l’accusa a loro”.

Hanno presentato una pratica fuori dai canoni di legge ha aggiunto – poiché l’indicazione voluta dallo stesso socio di minoranza è che la pratica venisse approvata prima della convocazione dei comizi elettorali, che quindi fa da spartiacque. Noi chiedevamo da 5 anni di portare la pratica in Consiglio e loro ci sono arrivati ai tempi supplementari, senza contare che dal punto di vista dei contenuti vi sono aspetti negativi che ci fanno pensare che approvazione di queste pratiche sono un grave danno per la città”.

“Quando li abbiamo costretti a ritirarsi in camera caritatis (riferimento a un’interruzione chiesta dalla maggioranza durante la terza seduta, ndr.), si sono giustificati dicendo che il presidente del Consiglio si assumeva la responsabilità di andare avanti e che eventuali problemi sarebbero stati risolti da sindaco e socio privato con delle modifiche. Ma siamo ancora una democrazia o siamo diventanti una specie di sultanato?”, ha concluso il capogruppo M5S.


SPATA: PORTIAMO IL PUNTO DI VISTA DEI CITTADINI, STUDIANDO ATTENTAMENTE LE PRATICHE

“Non ci divertiamo a far opposizione tanto per farla o per perdere del tempo – ha rincarato il collega M5S Giorgio Spata – portiamo il Comune il punto di vista dei cittadini, studiando le pratiche molto seriamente, per cui rigetto ogni accusa di far perdere tempo e soldi ai contribuenti”.


SUTERA SARDO: IMMOTIVATI I TIMORI DI BERZANO SU RICHIESTE DI MAXI RISARCIMENTI

Luciano Sutera Sardo (PD) ha invece cercato di confutare dal punto di vista tecnico-amministrativo la teoria secondo cui, in assenza di un accordo tra le parti, il Comune sarebbe stato esposto al rischio di un elevatissima richiesta di risarcimento da parte del socio di minoranza e difeso l’operato dell’Amministrazione Brignolo: “Tutte le amministrazioni si sono dotate di avvocati di alto profilo – ha affermato – quindi non è vero che le Amministrazioni precedenti sono state disattente. Quando ci fu problema affidamento diretto di teleriscaldamento e illuminazione pubblica, Brignolo si pose il problema, ma fu rassicurato da pareri giuridici importanti. Per cui i timori di Berzano in merito a possibili maxi risarcimenti non hanno senso di essere per un gran numero di pareri legali”.


FERLISI: L'APPROVAZIONE DELLE TRE PRATICHE POTREBBE FAR EMERGERE GRAVI DANNI ERARIALI 

“Sono state tre serate imbarazzanti per modalità, conduzione e contenuti volti a contrastare il lavoro della minoranza – ha aggiunto la collega di gruppo PD Maria Ferlisi Insistiamo che non si può portare piano industriale già confezionato senza consultare il consiglio comunale. Non è conforme alla legge, non è cosa giusta e legittima. Non siamo stati messi in condizione di esprimere il nostro indirizzo, ma posti di fronte a un fatto compiuto. Giunta, sindaco e presidente NOS hanno già concordato tutto nei dettagli. Ribadisco la piena contrarietà mia e del PD a pratiche che riteniamo debbano essere ritirate, perché l’approvazione potrebbe far emergere gravi danni erariali poiché l’accordo è zeppo di incongruenze e aspetti che ci paiono tutt’altro che chiari”.


Vuoi rimanere informato sulla politica di Asti e dire la tua?
Iscriviti al nostro servizio gratuito! Ecco come fare:
- aggiungere alla lista di contatti WhatsApp il numero 0039 348 0954317
- inviare un messaggio con il testo ASTI
- la doppia spunta conferma la ricezione della richiesta.
I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun iscritto potrà vedere i contatti altrui, il vostro anonimato è garantito rispetto a chiunque altro.
LaVocediAsti.it li utilizzerà solo per le finalità di questo servizio e non li condividerà con nessun altro.
Per disattivare il servizio, basta inviare in qualunque momento un messaggio WhatsApp con testo STOP ASTI sempre al numero 0039 348 0954317.