Economia e lavoro - 11 maggio 2022, 12:27

Alla Way Assauto un centro ricerche e un incubatore di energie alternative. Da Cgil Asti un documento per amministratori e imprenditori

Quagliotti e Morabito: "Le risorse del Pnrr dovranno concentrarsi sulla transizione energetica ed ecologica. Con i bandi del Mise si potrebbe bonificare l'area della Waya"

Una riflessione a voce alta che parte da una crisi energetica senza precedenti e arriva alla realizzazione di un documento di proposte, un vero e proprio piano destinato non solo ad amministratori pubblici ma a imprenditori.

Questa mattina ad Asti La Cgil ha presentato alcune proposte per il riuso di alcuni edifici dismessi, per il potenziamento della rete della rigenerazione dei rifiuti e per la transizione energetica ed ecologica di Asti.

Una crisi energetica che può portare a una rivolta sociale

Luca Quagliotti, il segretario generale e Giuseppe Morabito, segretario con delega all'industria hanno presentato il documento in attesa del 31 maggio, quando in un convegno sulla logistica, metteranno a un tavolo diversi attori.

"Nel documento - rimarca Quagliotti - c'è quanto avviene nel Paese sulla crisi energetica e l'utilizzo delle nuove tecnologie e le risorse del Pnrr dovranno essere concentrate sulla transizione energetica ed ecologica. Quanto capita in Ucraina fa capire che siamo totalmente dipendenti dall’estero. Pensiamo si possano fare investimenti che garantiscano autonomia".

Non solo proposte ma un percorso realizzabile, prendendo anche lo spunto di un intervista al presidente dell'Unione Industriale di Asti, Andrea Amalberto, che auspicava il fotovoltaico con pannelli fatti ad Asti.

"La città è interessata a rivivere da punto di vista industriale?”, si chiede Morabito che spiega: "L'analisi che abbiamo fatto è legata ai costi energetici. Per calmierare le cifre finali in bolletta è stato necessario l’intervento dello Stato, che ha mitigato solo in parte gli aumenti. Ma questo intervento potrebbe non bastare perché, stando a quanto già anticipato dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, nel 2022 potrebbero ripresentarsi ulteriori aumenti. Cosa che, peraltro, sta già avvenendo. Se arriviamo in autunno senza aver definito i costi energetici ci troveremo un paese in rivolta sociale".

La Cgil aveva già portato in discussione sul tavolo di amministrazioni e parti datoriali un’idea sullo sviluppo e produzione di energia locale utilizzando i vecchi siti industriali e i tetti di tutti gli edifici delle aziende pubbliche e private per fornire energia attraverso il sistema fotovoltaico e non solo.

Il documento proposta e le quattro linee di intervento

1) Incrementare la raccolta differenziata e il completamento del processo di raccolta, con produzioni derivanti dal materiale riciclato, avvio di una produzione da materiale plastico di tubi ed altri prodotti da estrusione; selezione rigida e predisposizione di accordi, anche in sede locale, sull'uso del vetro, scorporo di materiale derivante da elettrodomestici e prodotti informatici, raccolta di materiale ferroso e legnoso costituendo poli di selezione e lavorazione dei materiali raccolti, progettando la realizzazione di una seconda rifiuteria ad Ovest della Città di Asti.

2 )Creazione di un circolo virtuoso dei rifiuti, un riuso/riciclo a chilometro zero, anche al fine di creare energia, anche con il riuso della canapa, se ne era parlato già per la Askoll (progetto Cannaben). "Nessuna azienda in provincia - ricordano i sindacalisti - lavora la plastica che viene selezionata da Gaia a Valterza. La plastica, dopo essere stata selezionata viene inviata fuori provincia ad altri centri che la trasformano, provocando grandi impatti ambientali derivanti dalla mobilità su gomma e da una gestione del rifiuto che diventa poco ecologica".

Inoltre l'avvio di una sinergia tra Gaia e Asp anche sui temi energetici, porterebbe grandi vantaggi economici sia alle aziende che hai comuni consorziati e, attraverso la riduzione delle tariffe, ai cittadini.

"Un altro esempio è un progetto che è già stato studiato e che riguarda OI, che immette aria calda per il raffreddamento dei forni e potrebbe riscaldare gli edifici adiacenti. Questo progetto, ad oggi, non è ancora partito", rimarca Morabito.

3) Attività di energia elettrica non inquinante per favorire in città l’installazione di pannelli fotovoltaici per favorire l'atterraggio nella nostra città di aziende che operano nel settore e nell'installazione di pannelli solari e fotovoltaici.

4) Recupero acque piovane con vasche di raccolta. "Gli ultimi anni - ricorda Quagliotti - sono stati caratterizzati da alternanze tra lunghi periodi di siccità e brevi periodi con forti o fortissime precipitazioni. Investire le risorse per il recupero delle acque piovane, anche al fine di realizzare le condizioni per la creazione di una filiera collegata all’idrogeno verde che utilizzi sia i fiumi sia le acque di recupero. Il recupero delle acque piovane sarebbe anche utile per le coltivazioni e l’utilizzo negli edifici al posto dell’acqua potabile per i servizi igienici".

La cittadella alla ex Waya

E si torna così sul progetto della creazione di una cittadella dell' energia nell'area della ex WayAssauto.

"Già nel 2012 presentammo al sindaco un proposta per utilizzare l'area e realizzare un centro ricerca nella palazzina abbinato a un incubatore di un distretto industriale delle energie alternative di cui Asti ha un disperato bisogno. Peraltro, è noto che il Politecnico di Torino collabora con aziende astigiane e con la nostra università. Proporre un centro di ricerca in un ex fabbrica come l’ex WAYA a pochi chilometri da Torino e con un’area destinata alla produzione di energia potrebbe essere interessante anche per lo stesso Politecnico.

Un riutilizzo importante che riporterebbe in auge la bonifica dell'area della quale si parla da tempo. Non solo. Nel documento si aggiunge che alla Waya si potrebbero concentrare diversi istituti scolastici per 'fare rete' tra Cpia e Università. Discorso a parte l'Enofila che se è proibitiva sui costi ("Volevamo acquistarla per la nuova sede ma è impossibile), potrebbe essere il centro per i pannelli solari.

Progetti che naturalmente andranno finanziati e lo studio della Cgil propone 4 linee di intervento.

Sul ciclo rifiuti, una maggior collaborazione tra Gaia e Asp, rivedere i progetti del Pnrr inserendo prioritariamente la riqualificazione e lo sviluppo delle energie rinnovabili.

"Un'altra parte, ricordano i sindacalisti, è possibile finanziarla attraverso Iren comproprietaria al 45% di Gaia e di Asp, attraverso Nos, ed ha annunciato un piano industriale da 12 miliardi di euro nei prossimi 10 anni". Secondo i sindacati sul territorio dovrebbero arrivare 3/400 milioni.

Inoltre "Il recupero delle aree industriali dismesse è possibile finanziarlo con i bandi nazionali ed europei che vengono ogni anno banditi e destinati proprio a questo scopo. Arrivare con un progetto definito sul 'dopo' la riqualificazione non potrà che accrescere le possibilità di ottenere i finanziamenti necessari o una parte di essi. L’ultimo bando del Mise finanziava, con più di 3 miliardi di euro, progetti che si occupassero di riconversione aree industriali dismesse, recupero ambientale, efficientamento energetico e formazione di capitale umano. Si potrebbero avere finanziamenti per la bonifica".