Economia e lavoro - 11 maggio 2022, 07:00

Da Magic ai Pokemon: i giochi di carte collezionabili più famosi di sempre

Quanti giochi esistono con le carte? Chi pensava che esistessero solo assi di cuori, re di denari e jolly vari per giocare a 7 e mezzo o poker si sbagliava di grosso.

Quanti giochi esistono con le carte? Chi pensava che esistessero solo assi di cuori, re di denari e jolly vari per giocare a 7 e mezzo o poker si sbagliava di grosso. Da diversi anni a questa parte, infatti, nuovi set di carte specifiche hanno contribuito alla realizzazione di nuovi giochi, paragonabili a quelli da tavola. Si tratta dei giochi di carte collezionabili, nati sul finire del terzo millennio, che fondono la filosofia dei giochi in scatola con quella degli album di figurine. Di base c’è un regolamento che non cambia mai, ma l’esperienza può essere arricchita periodicamente con l’introduzione di nuovi contenuti che il più delle volte vengono identificati in veri e propri personaggi, solitamente tratti da cartoni animati, videogame o pure opere di fantasia.

Il primo gioco di carte collezionabili di sempre è stato Magic: l’Adunanza. Un gioco nato quasi per caso, in quanto nel tentativo di rinnovare il settore dell’intrattenimento ci si tuffò a capofitto in quello che doveva essere un semplice esperimento. Serviva un’idea nuova, che si rivelasse funzionale senza spendere troppe risorse. Così è stato commercializzato quello che nel giro di pochi mesi sarebbe diventato quasi un fenomeno di costume, tanto che le edicole faticavano a reperire le bustine della raccolta. Già, perché proprio come accade con le figurine, le carte collezionabili vengono distribuite in maniera casuale. Solo in un secondo momento le carte singole e più pregiate diventano reperibili, ma a prezzi esorbitanti, proprio come si conviene nel collezionismo.

Mentre le figurine esauriscono il loro compito una volta incollate sugli appositi album, le carte collezionabili diventano elementi essenziali di un gioco vero e proprio. Nella maggior parte dei casi queste carte rappresentano dei personaggi con determinate caratteristiche, magari dei “punti vita” e degli attacchi che infliggono un certo quantitativo di danni per sottrarre i “punti vita” alle carte dell’avversario. Insomma, una specie di videogioco trasposto su tavola. È ciò che avranno pensato già dagli anni ’90 gli amanti dei Pokemon, i mostriciattoli tascabili della Nintendo il cui gioco di carte collezionabili presenta molte meccaniche in comune con il celeberrimo titolo per Game Boy.

I giochi di carte collezionabili riescono a godere di una buona longevità perché a seconda del successo ottenuto si rinnovano attraverso delle espansioni, ossia dei set di carte aggiuntivi. Nel caso dei Pokemon è possibile imbattersi in più carte dedicate ad ogni singolo esemplare e se si pensa che nella prima generazione i Pokemon erano ben 151, va da sé che ci sarà sempre qualche freccia che mancherà al proprio arco. Come in un circolo vizioso, i giochi di carte collezionabili si alimentano da sé. Basta ingranare e tutti i passaggi successivi sul mercato avvengono in automatico.

Quelli di Magic e Pokemon sono evidentemente i giochi di carte collezionabili più famosi e diffusi in circolazione, ma nel corso degli anni non ne sono mancati altri dedicati al calcio o ad altre tematiche in voga tra i giovani. Alcuni di questi giochi godono anche di una controparte sul web, un po’ come succede con i giochi dal vivo del casinò online. Anche con le nuove tecnologie, i giochi di carte collezionabili continuano a non passare di moda.