Cultura e tempo libero - 11 giugno 2022, 09:30

L’infanzia è una somma di malinconie e abbandoni

Nuova uscita per la rubrica "Lavorare stanca. Allora leggi", dedicata questa volta al testo "Bambine sulle tracce di inesorabili passioni", di Daniela Grassi. La presentazione oggi pomeriggio a Castelnuovo Belbo

Foto Letture

Questa sera, (sabato 11 giugno) alle 17 nella biblioteca di Castelnuovo Belbo, presento il libro di Daniela Grassi.

Quando io e Daniela ci siamo presentate ho provato un brivido di inquietudine. 

Una raggiante donna vestita di bianco con accessori color corallo che dopo aver ordinato un succo di mirtillo mi ha consegnato il suo libro. Quello che in apparenza sarebbe sembrato un oggettino deliziosamente carino era per me un incubo: non solo di piccolo formato (tipo Adelphi ma più maneggevole), con una carta giocosa e con un font grazioso, non solo nell’illustrazione in copertina ci sono una bambina sorridente e un lupetto con le ciglia che si abbracciano sotto ad un’origamica pioggerellina di foglie colorate, ma il titolo è Bambine sulle tracce di inesorabili passioni

Qui veniamo al mio brivido: la prospettiva di uno stucchevole libricino infantile. 

E invece io e la scrittrice condividiamo la stessa idea dell’infanzia: una somma di malinconie e abbandoni. 

Perché per quanto crescendo cerchiamo in tutti i modi di riempire razionalmente quell’abisso di fragilità, lui continuerà a risucchiarci; è una tenia che, mentre cerchiamo di evitare invece di affrontare, si nutre da noi. 

L’idea può sembrare macabra ma vi assicuro che non è nulla in confronto alla violenza e alla ferocia di alcune delle immagini del libro, abilmente nascoste da delicate pennellate rosa.

È una raccolta di otto racconti accumunati dalla voce protagonista delle bambine. 

Carver scrisse che per parlare della tristezza bisogna togliere, spegnere e non aggiungere; che il dolore è già abbastanza ridondante e incandescente di suo. Per questo, personificare la complessità delle fragilità, delle paure e delle passioni spontanee nella voce fanciulla di bambine funziona: c’è distacco. 

Dato che per indole tendo ad essere affascinata molto più dalla parte oscura dell’esistenza ma al contempo vorrei chiarirvi quanta altra porzione gioiosa ci sia in questo libricino, vi riporto le parole di un’altra lettrice: 

Sono tornata bambina. Le sue storie sono i sogni e le fantasie che avevo da piccola; ho ritrovato la stessa atmosfera rarefatta delle lunghe estati in città, il mistero delle soffitte e i profumi della nonna. Ho ritrovato un mondo che esiste solo nel cuore di chi l’ha visto con occhi pieni di stupore e di curiosità per gli adulti

Daniela ha come strumento una scrittura materica, gelatinosa e dinamica che usa per stimolarci ad estrarre al fondo della nostra caverna buia immaginazione e passione. 

I racconti che ho preferito sono quelli più macabri, a sottolineare la necessità di un percorso terrorizzante per raggiungere se stessi. 

Il primo è Storia d’ossa, morbida e violenta ci mostra uno scheletro (d’una sfumatura tra l’avorio e il rosa sabbia) costantemente presente in noi, dallo strattonamento durante il parto fino alla fine della vita. Come il sacchetto delle ossa degli antenati per Rebeca in Cent’anni di solitudine, ho trovato l’immagine di questo esserino incredibilmente confortante, una cosina tremenda e pacifica da custodire con tenerezza. 

Il secondo è Quando tu mi chiami, che guarda caso si riferisce al lupetto in copertina che ho ridicolizzato. Il lupetto è il nero, quella parte oscura risucchiante che repelliamo e temiamo e che da adulti non ci preoccupiamo di conoscere ma di nascondere. I bambini, invece, giocano con l’ignoto, gli danno un nome e gli parlano. E allora ecco che quella caverna buia e inospitale, se accettata e arredata, diventa un rifugio confortevole. 

Daniela ha gli occhi vivi e la voce tremante quando mi dice che le persone hanno bisogno di parlare di questo buio, di riconquistarlo con consapevolezza; quando mi dice che la fragilità salverà il mondo perché si vede cosa succede quando non viene considerata. 

Creato da una meravigliosa casa editrice materana (Leggere contro vento edizioni) e illustrato dalla sensibilità di Erika Suozzo, prendete questo libricino e andate a conoscere il vostro lupo. 

Aurora Faletti