Il governatore del Piemonte Alberto Cirio ha incontrato ieri a Roma il capo di Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Al centro dell'appuntamento l'emergenza legata alla siccità.
"Abbiamo incontrato il capo della protezione civile - ha spiegato Cirio - perché è importante non perdere nemmeno un momento l'attenzione sulle emergenze che il Piemonte sta vivendo: quella occupazionale, il caro-energia legato alla guerra in Ucraina e, oggi, l'emergenza siccità. E' una serie di situazioni che ci impongono di essere costantemente attenti ma anche di ragionare in prospettiva per dare delle risposte che facciano sì che i problemi che il Piemonte vive oggi non siano anche i problemi di domani".
"Siamo stati la prima regione d'Italia ad avanzare la richiesta dello stato di emergenza e della calamità naturale - ha aggiunto il governatore - E adesso tutte le regioni del Nord hanno seguito questa istanza. E' necessario che ci sia una regia commissariale da parte del governo perché dobbiamo ottenere sostanzialmente due cose: lo stanziamento di risorse per i danni all'agricoltura ed evitare che i danni aumentino, cioè intervenire sui bacini idroelettrici sui nostri laghi - Lago Maggiore e Lago di Garda - per trovare soluzioni immediate".
Durante l'incontro è stato riconosciuto che il Piemonte, che versa in condizioni difficili soprattutto dal punto di vista idropotabile, ha tutti i requisiti per poter ottenere lo stato di emergenza. "La richiesta è ben composta e darà la possibilità di mettere in campo anche alcune misure derogatorie fondamentali, dal momento che lo status di emergenza da solo non può essere risolutivo".
IL PIEMONTE PREPARA ELENCO DI OPERE URGENTI PER LA RETE IDRICA
Le brevi piogge di oggi non hanno purtroppo portato sollievo ad una situazione che continua a crescere nella sua criticità, colpendo in particolare la Pianura Padana.
Ad oggi sono oltre 250 i Comuni piemontesi che hanno emesso o stanno per emanare ordinanze relative all’emergenza idrica e per un uso responsabile dell’acqua: 83 nelle province di Novara e VCO, 9 in quelle di Biella e Vercelli, 93 in provincia di Torino, 9 nel Cuneese e 58 in provincia di Alessandria, mentre non risultano al momento ordinanze sul territorio astigiano.
Dalla ricognizione effettuata dalla Regione i concessionari dei bacini idroelettrici hanno dato la propria disponibilità a rilasciare per l’agricoltura circa 2,5 milioni di metri cubi d’acqua al giorno, come quota massima che consente di non intaccare i contratti delle forniture di energia in essere, avendo loro stessi al momento solo il 50% in media delle normali riserve.