Cultura e tempo libero - 15 luglio 2022, 13:40

"Cuore segreto": dal libro di Luca Vargiu, un cortometraggio per Aido Piemonte con la regia dell'astigiano Alessio Bertoli

Le riprese, terminate domenica, tra Torino, Asti e Clavesana (CN) hanno l'appoggio delle sezioni Aido delle città coinvolte e dell'associazione NIG con Teatralmente

Alessio Bertoli sul set di 'Cuore segreto'

Si sono concluse domenica scorsa, le riprese del cortometraggio "Cuore segreto", tratto dal libro del maglianese Luca Vargiu (Ed. Mazzanti libri 2019) e diretto dall'attore e regista astigiano Alessio Bertoli che cura anche la scenografia con Loredana Bosio.

Poco prima del lockdown, Vargiu aveva conosciuto a Montegrosso d'Asti Bertoli e da lì è partita la collaborazione. "Un progetto editoriale, dice Vargiu, ma anche sociale, che ho sempre sperato di regalare ad Aido sotto forma di documento visivo. Un sogno, che subito sembrava irrealizzabile e che invece, nel tempo e con il lavoro di un gruppo di volontari Aido, é diventato realtà".

Donazione organi e tessuti: la cultura del dono

Da 50 anni Aido, associazione italiana per la donazione di organi tessuti e cellule, promuove una cultura del dono, della solidarietà sociale ed un’informazione corretta per indirizzare il cittadino ad una scelta consapevole ed informata in merito alla donazione di organi, tessuti e cellule.

Aido Piemonte, con le sezioni di Asti, Cuneo e Torino, tra le diverse strategie adottate negli ultimi anni, ha ideato la realizzazione di un cortometraggio tratto dal libro di Luca : "Un romanzo delicato, profondo e piacevole che ha saputo raccontare l’importanza della donazione attraverso la storia di due adolescenti".

Le riprese hanno riguardato anche il Cto di Torino, Asti e la panchina dello 'Sbaranzo' di Clavesana e il suono è curato da un'altra astigiana (ora negli Stati Uniti), Elena Maro. La casa di produzione è la milanese Alpha Charlie e nel cast figurano Federico Gariglio, Carlo Amleto, Isabella Tabarini, Fabrizio Rizzolo, Selene Riccio e Giorgio Catalano, Antonella Cammarota, Eros Dal Lago. Alcuni di loro fanno parte della scuola Teatralmente diretta dallo stesso Bertoli da 35 anni.

Nelle scuole per sensibilizzare

Il cortometraggio sarà distribuito e utilizzato su tutto il territorio piemontese e non solo e si individueranno canali distributivi specifici (festival, piattaforme on line). Un canale specifico saranno le scuole con le quali si proietterà il corto e si svilupperanno momenti di riflessione sull’argomento insieme ai volontari Admo.

Spiega Fabio Arossa vicepresidente vicario Aido Piemonte: "Voglio ringraziare, anche a nome del presidente Mione, la Città della Salute e della Scienza, il CTO, la struttura Mielolesioni e l'URP per aver ospitato Aido, insieme allo staff incaricato guidato dal regista Bertoli, durante le riprese. Abbiamo ricevuto un'accoglienza perfetta e una grande disponibilità: elementi che hanno permesso di svolgere le riprese  di un importante pezzo del cortometraggio con grande serenità. Un ringraziamento speciale alla dottoressa Angela Fogliato che, insieme alle dott.sse Turco e Ragona, con dedizione hanno seguito punto per punto, in modo preciso, tutte le  nostre richieste".

Un lavoro prezioso e accurato con il nobile scopo di sensibilizzazione nei confronti di Aido.

Rimarca Alessio Bertoli: "Da anni lavoriamo con Aido, avevamo fatto già 'Ora o mai più'. La comunicazione passa attraverso delle storie e i giovani hanno bisogno di capire le cose, anche se a volte il messaggio spaventa. Questa è una vicenda molto particolare con un gruppo di lavoro che aveva già collaborato con me nel progetto 'In dubbio'. Il cinema ha un linguaggio che deve arrivare soprattutto ai giovani".

La storia

Due ragazzi, Artu e Roberto. Due luoghi lontani e diversi, città e campagna. Due vite che viaggiano a ritmo differente, una di corsa l'altra a passo ridotto. Un incontro atteso e inaspettato da uno, non voluto dall'altro, che resterà segreto. La vita e la morte, l'amore e l'amicizia, il dolore e la gioia, le lacrime e i sorrisi, il frastuono e il silenzio.

L'autore ci descrive in modo fresco e spontaneo tre giorni di vita di due giovani sconosciuti cui il destino farà incrociare le esistenze, spingendoci a comprendere che anche in un momento doloroso come quello del distacco si può dare un senso alla morte.