Al Direttore - 20 luglio 2022, 14:08

"Bene il sostegno dei sindaci a Draghi, ma...". AstiOltre bacchetta tutti

L'associazione sottolinea il disaccordo in giunta, chiede le dimissioni di Sacco, riflette su Sagre e propone di rendere il tratto Asti Est/Ovest, gratuito

Essendo nati per guardare oltre, preso atto dell'esito delle elezioni amministrative e quindi della volontà di un'ampia maggioranza di coloro che sono andati a votare, riprendiamo il nostro percorso di analisi e di proposta.

La coalizione che abbiamo appoggiato ha perso e lavorerà, ci auguriamo in modo coeso, per sostenere proposte e battaglie condivise.

La nostra associazione, in ogni caso, avrà come referente privilegiato in Consiglio Comunale il consigliere Roberto Migliasso, che di AstiOltre è uno dei fondatori. Ma cercheremo il dialogo con tutti.

I temi di fondo su cui ci siamo impegnati restano tutti aperti e noi fin da ora rinnoviamo il nostro impegno ad approfondirli ed a sostenerne una rapida soluzione, da chiunque arrivi, se condivisa nei metodi e negli obiettivi.

Con spirito costruttivo ci fa piacere sottolineare che, pur tra le solite asperità di linguaggio che restano inaccettabili, anche dal Sindaco rieletto sono venuti segnali, purtroppo rimasti tali per ora, su alcuni temi.

Ad esempio ha dichiarato che si dimetterà dal Cda di Asti Musei. Bene. Aspettiamo che lo faccia. Ma chi deve dimettersi è il pluripresidente Sacco, in capo al quale insiste un inaccettabile conflitto di interessi che è impossibile non vedere: quante volte il presidente citato è finanziatore, gestore e controllore di se stesso? Asti Musei e poi UniAstiss: vogliamo parlarne? Ma non esistono più organi di controllo? Possibile?

Ma c'è' di più. Il Sindaco, che secondo alcuni "parla da Re", ha anche detto che non vede che ad Asti esista un "sistema" di potere e, peraltro ,non vedrebbe male il primo cittadino del Capoluogo nella stanza dei bottoni della Banca, cosiddetta "del territorio". Ed è già in campagna elettorale per farsi eleggere anche presidente della Provincia.

Una cosa che riteniamo giusta tuttavia, bisogna dire che l'ha fatta. Ha firmato, tra i primi, la lettera con cui oltre 1400 Sindaci italiani hanno chiesto che resti Mario Draghi alla guida del Governo. Bel colpo di teatro, complimenti allo spin doctor. Tra i firmatari, non dimentichiamo, ci sono però settanta Sindaci della nostra Provincia, oltre al primo cittadino di Asti: l'82 per cento. Non male. Anzi, molto bene.

Ma c'è un dato politico molto interessante che fa emergere la profonda spaccatura in seno alla maggioranza, sopita per ragioni elettorali, ma già riesplosa. L'ex vice sindaco Coppo spara a zero contro contro l'iniziativa del Sindaco spalleggiato dagli organi del proprio partito, Fratelli d'Italia, in linea con la leader nazionale che attacca l'iniziativa dei primi cittadini liberamente eletti e ovviamente liberi di prendere le iniziative che ritengono opportuno, ma evita di parlare della sindaca di Terracina, sua sodale, appena arrestata per corruzione.

Positivo inoltre, secondo noi, l'avvio dei tavoli per la costruzione del dossier di candidatura di Asti a Capitale della cultura 2025. Servono a una mappatura di ciò che esiste sul territorio, per valorizzare ciò che si fa già e dare forza al dossier. Ottimo. Ma perché questo lavoro non è stato fatto a partire da cinque anni fa, quando con sdegno fu buttato via il lavoro già a buon punto avviato dalla Amministrazione precedente? Oggi sarebbe un lavoro fatto e consolidato e forse avrebbe dato frutti. Ora invece si lavora in fretta e furia, perché l'idea è stata tirata fuori a meno di due mesi dalle elezioni. Comunque finalmente si fa. Meglio tardi che mai.

Non tocchiamo per ora la questione Casa di Riposo "Città di Asti". Ci riserviamo un po' tempo per un approfondimento e un intervento specifico, data la complessità e la rilevanza del tema.

Per finire un accenno al Festival delle Sagre salito agli onori del Consiglio comunale, neanche fosse il Palio... Ebbene, come chiedeva l'ordine del giorno illustrato nel primo consiglio dal nostro Consigliere, il Festival si farà e il Comune farà la sua parte. Ottimo.

Sarà quel che sarà ma la questione resta e va ben al di la di una festa che dura un giorno e mezzo, ed ha la sua rilevanza economica ( giravano alcuni milioni di Euro, sarà una cosina da tre/quattrocentomila).

C'è un dato che deve far riflettere più di altri. Il Festival storicamente era l'incontro della civiltà contadina che, per un fine settimana, invadeva la città industriale, metalmeccanica, che non si occupava del "contado". Arrivavano le Pro Loco da 46 paesi, più San Marzanotto (Asti rappresentava lo 0,47 per cento). Quest'anno saranno 14 di cui 4 ( il 28,2 per cento) dal territorio "contadino" del Comune capoluogo: Casabianca, Revignano, Sessant e Variglie. E non c'è San Marzanotto.

Asti è uno dei Comuni più estesi in assoluto, più di Milano. Ma ha solo 75 mila abitanti ( di cui circa il 25 per cento in campagna) e il suo centro è  tra i più inquinati d'Italia. Forse è necessario darci una mossa, visto che siamo quasi più campagna che città e respiriamo come a Pechino.

Da corso Torino per andare a Quarto ci vogliono venti minuti. In autostrada tre/quattro, ma costa 80 centesimi. Invece di parlare solo di opere milionarie di là da venire e di sogni, mettiamo in cantiere un progetto ( politico) che consenta di rendere il tratto Asti Est /Asti Ovest della A21 una tangenziale gratuita da subito, se non h24 per tutti, almeno nelle fasce orarie di maggior traffico e obbligatoria per il traffico pesante. Abbiamo un "quasi" raccordo anulare già fatto. E usiamolo, no!

AstiOltre

Al direttore


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