Nei giorni scorsi la Cantina sociale Vinchio – Vaglio, in collaborazione con Comune e Pro loco, ha realizzato una serata originale di arte spettacolo e degustazioni.
La Riserva naturale della Valle Sarmassa è stata teatro di una “contaminazione” tra teatro, coreografia ed intrattenimento vario, comprendendo anche la tecnologia, che ha suscitato coinvolgenti emozioni tra il pubblico.
I partecipanti, partiti sul far della sera dal piazzale polifunzionale in regione San Pancrazio 1, si sono addentrati per il bosco dove ad attenderli vi erano installazioni introduttive all’evento in programma.
Questo si è svolto al termine dell’escursione, dopo aver percorso luoghi pieni di fascino in quella selva che lo scrittore Davide Lajolo ha definito il suo “mare verde” per l’assomigliare, con l’alternarsi di colli e valli, ad un susseguirsi di onde.
Raggiunto quindi il parco gestito dall’Azienda vitivinicola conosciuto con il nome de “I nidi” per le caratteristiche strutture realizzate in giunchi intrecciati per dar accoglienza all’ombra a coloro che desiderino consumare un picnic all’aperto, hanno trovato ad attenderli il collettivo Ara che ha proposto lo spettacolo Saligia frutto di un’idea di Artemio Horla sviluppato in sette quadri, tanti quanti sono i Vizi capitali di cui il titolo è l’acronimo.
Con intenso trasporto Ivana Mannone e Cristian Catto, giovani interpreti che si stanno conquistando un posto di rispetto su palcoscenici chiara fama a Roma, Milano ed al Mörbisch lake festival in Austria, hanno proposto un’apprezzata serie di coreografie originali.
L’aver aggiunto la Riserva naturale della valle Sarmassa al rimarchevole elenco delle loro platee lo si deve a Cristian Catto originario dei luoghi che, abbandonata la prospettiva di una vita tranquilla ma forse incolore, ha accetta la sfida affascinante di entrare a far parte del fantasmagorico mondo dello spettacolo dimostrando di sapersi muovere in tale ambiente, con la disinvoltura necessaria per affermarsi.
La cosa gli è stata agevolata dall’aver incontrato Ivana Mannone con la quale è entrato in sintonia così profonda da poter favorire la reciproca valorizzazione delle doti personali; a questa corrispondenza d’intesa e coordinamento d’azione nel caso recente ha contribuito la voce narrante di Flavio Domenico Porrati accompagnata da musiche e canti popolari rivisitati e sonorizzati in chiave contemporanea da Davide Destro ed interpretate da Cecco Testa; la direzione artistica dello spettacolo è stata affidata a Flavio Domenico Porrati e la regia di Alberto Malinverni.
Nell’insieme, in un contesto particolarmente adatto per quel tipo narrazione è stato reso omaggio ad un mondo contadino ancestrale, ai suoi attrezzi, alle sue usanze vivi ancora nella memoria che conserva anche tracce di magia latente di cui erano depositarie le Masche personaggi ora benevoli ora perfidi, ma sempre inquietanti per quella loro indole dispettosa che le contraddistingueva.
Al termine di una serata resa possibile grazie alla collaborazione tra gli enti sul territorio non sono mancati rinfresco e degustazioni offerti dalla rinomata Cantina di Vinchio e Vaglio che hanno sancito un successo che potrebbe diventare il primo di tanti altri impostati con formule analoghe.