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Politica | 16 agosto 2022, 09:50

Le "manovre" romane del Pd tagliano fuori il Segretario piemontese Furia: "Non sarò candidato". Tre i candidati astigiani

Saranno Andrea Ghignone all'uninominale, Ornella Lovisolo alla Camera e Luciano Sutera al Senato nel proporzionale

Andrea Ghignone, sindaco di Moasca

Andrea Ghignone, sindaco di Moasca

Le "manovre" romane del Partito Democratico tagliano fuori dalle elezioni il segretario regionale Paolo Furia. Il numero 1 dei Dem piemontesi era stato indicato come possibile candidato in quattro province. Nella sua Biella, poi a cascata negli altri territori del nord Piemonte, da Novara al Verbano Cusio Ossola e Vercelli. Una plurinomina, che però non è bastata ad assicurargli un posto per il Parlamento.

Nell'Astigiano

In attesa delle liste definitive saranno tre i candidati astigiani del Pd, Andrea Ghignone, sindaco di Moasca rappresenterà tutta la coalizione quale candidato all'uninominale alla Camera, Ornella Lovisolo sarà candidata nella lista proporzionale alla Camera, dopo Chiara Gribaudo e Daniele Borioli, Luciano Sutera sarà candidato al Senato nel proporzionale, in quinta posizione.

Tornando a Furia, Nonostante nelle scorse settimane, come testimoniano i numerosi post di Facebook, abbia passato parecchi giorni davanti al Nazareno a perorare la necessità di rappresentanza nella composizione delle liste di esponenti piemontesi. E ovviamente a portare avanti anche la sua "causa".

L'annuncio sui social

Ad annunciare la decisione di Roma di tagliarlo fuori è lo stesso Furia, che sui social scrive: "Non sarò candidato nelle liste del PD. Questo principalmente a causa del taglio dei parlamentari, che ha ridotto oggettivamente gli spazi di rappresentanza senza produrre alcun miglioramento nel funzionamento della democrazia".

A pesare, oltre a questo, "una fortissima centralizzazione romana di tutte le scelte, con poco margine per il confronto con territori". E Furia non nasconde la sua amarezza, sottolineando come favorendo "operazioni di alleanza e allargamento della lista", talvolta si sia pagato un "caro prezzo".

Redazione


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