Cultura e tempo libero - 20 agosto 2022, 14:32

Viaggio nell'umorismo a San Martino Alfieri con Teatro & Territorio

Mercoledì 24 agosto nel cortile della Canonica alle 21, "Ma che leggero umorismo"

I protagonisti

Mercoledì 24 agosto nel cortile della Canonica, a San Martino Alfieri alle 21, "Ma che leggero umorismo".

 

Per Teatro & Territorio recital con Serena Schillaci e Mario Nosengo, dedicato al teatro brillante e al sano e indistruttibile umorismo, fatto di situazioni nonsense, di battute folgoranti e mai volgari, condito sempre da una spiazzante e intelligentissima ironia.

Al flauto, Simona Scarrione.

L'umorista per eccellenza è stato Achille Campanile. Il gusto per i giochi di parole ed il clima surreale amato da Achille Campanile caratterizzano le opere teatrali "Tragedie in due battute" e "L'amore fa fare questo e altro" che, rappresentate nel 1930, furono accolte con lodi appassionate e critiche feroci.

Achille Campanile si dedicò anche alla letteratura con i romanzi "Ma che cosa è quest'amore"(1927), "Se la luna mi porta fortuna" (1928), Agosto, moglie mia non ti conosco (1930), "Cantilena all’angolo della strada" vincitore del Premio Viareggio del 1933, "La moglie ingenua e il marito malato", "Il diario di Gino Cornabò" (1942), "Il povero Piero" (1959), "Manuale di conversazione" che vinse un altro Premio Viareggio nel 1973, "Gli asparagi e l'immortalità dell'anima" (1974) e altre ancora.

Le opere teatrali di Achille Campanile "Centocinquanta la gallina canta" (1924), "L'inventore del cavallo" (1925), "Visita di condoglianze" (1939), sempre rappresentate con successo presso il pubblico, solo dopo la sua morte hanno conquistato i critici, precedentemente poco inclini a prestare attenzione agli autori umoristici o comici e continuano ad essere rivisitate e rappresentate, tenendo ancora i cartelloni.

Le sue opere portarono, con il loro humour colto, dissacrante e un po' surreale, il sorriso a un raffinato pubblico, non solo teatrale, in uno dei periodi più difficile del nostro Paese: fra le due guerre e negli anni dopo la seconda Guerra Mondiale.

"Non solo però ci occuperemo di Achille Campanile, spiegano i protagonisti, ma di autori per esempio come Moliere che specie con Il misantropo stigmatizza i vizi dell’aristocrazia del tempo e mette in scena anche i problemi dell’animo di ogni uomo. Un monologo al femminile che umorizza appunto su questi temi, anche Woody Allen con i suoi aforismi piu' belli, per finire con grandi autori radio televisivi e teatrali come Amurri e Jurghens. In questi tempi, in cui la risata è sempre più spesso un atto di grossolana superficialità o di volgare scherno, se non addirittura d’offesa, pare si sia davvero persa la capacità di ridere. E soprattutto di ridere in modo intelligente".

L'ingresso è libero.

Comunicato stampa