Agricoltura - 29 agosto 2022, 19:23

Quotazione nocciole: 'nulla di fatto' dalla Fiera di Castagnole delle Lanze

Il confronto sul prezzo si è concluso senza che le parti abbiano trovato un punto d'accordo. Parti agricola e industriale lontane sul valore di partenza della Nocciola Piemonte Igp

Ampia partecipazione alla fiera della nocciola di Castagnole Lanze, ma l’accordo sul prezzo si è concluso con un nulla di fatto. Entrambe le parti coinvolte, agricola e industriale, non sono riuscite ad arrivare a un accordo per l’indicazione di un prezzo di partenza della Nocciola Piemonte IGP.

Confagricoltura Asti, rappresentata dal suo coordinatore del settore tecnico Enrico Masenga, presente all'interno della commissione, ha chiesto un aumento del prezzo rispetto allo scorso anno, a fronte del sostanzioso incremento dei costi di produzione che gli agricoltori sono stati costretti ad affrontare durante questa annata: energia, concimi, fertilizzanti, gasolio agricolo, ecc. che hanno subito una vertiginosa impennata.

Dal punto di vista della produzione, infatti stiamo assistendo quest’anno a una produzione variegata: nell'areale storicamente più produttivo, come la Langa, si è registrato un fortissimo calo rispetto ad altre zone, come ad esempio l’Astigiano, dove la produzione si attesta intorno alla media. Nonostante il periodo siccitoso che stiamo tuttora attraversando il nocciolo ha resistito bene allo stress con una produzione di qualità, con poco cimiciato e con una pezzatura solo leggermente inferiore alla norma.  

“Nonostante non si sia riusciti a concordare un’indicazione di prezzo, la fiera della nocciola di quest’anno ha rappresentato sicuramente un’occasione di confronto costruttivo con tutti gli attori della filiera corilicola”, afferma il direttore della Confagricoltura Asti Mariagrazia Baravalle. “Si è preferito quindi non comunicare al momento alcuna indicazione di prezzo, anche per le incertezze legate alla quantità delle nocciole, condizionata dalla siccità, oltre agli aumenti dei costi di produzione”.

“Comprendiamo le numerose difficoltà causate dall’aumento dei costi subito da tutti gli attori della filiera – 
afferma Cristina Bello, presidente della Sezione Corilicola della Confagricoltura di Asti, anch'ella presente alla fiera in rappresentanza dell’associazione agricola astigiana - ma riteniamo necessaria, a nostro avviso, una maggiore tutela nei confronti del settore primario, ovvero il comparto da cui si genera la filiera corilicola, sostenendo le aziende che intendono continuare a produrre in un territorio che altrimenti rischierebbe lo spopolamento”.

C. S.